Condividi su facebook
Condividi su twitter
La possibilità di contenere i consumi di elettricità viene offerta agli stranieri anche dai produttori di elettrodomestici made in Italy, che la tengono invece nascosta sul mercato italiano

Da un po’ di tempo si sussurra tra gli esperti che la crisi degli elettrodomestici “bianchi” è dovuta alla insufficienza tecnologica del made in Italy.
Ma non è solo questo il problema, manca anche una strategia rivolta agli interessi dei consumatori.
Chi si è interessato ha scoperto che lavastoviglie e lavatrici vengono fatte in due modi diversi per il mercato italiano e quello estero (in particolare tedesco) e che il consumatore è tenuto all’oscuro di tutto, anche quando potrebbe risparmiare molto.
Dotare gli elettrodomestici venduti in Italia di doppio attacco per acqua fredda e calda, così come avviene per quelli spediti all’estero, consentirebbe un grosso risparmio di elettricità, perchè si potrebbe usare l’acqua calda prodotta dai sistemi solari termici. In tale maniera i consumi di lavatrici e lavastoviglie si riducono a un decimo del normale. 
E’ questo l’appello (e la proposta) che lancia Sergio D’Alessandris, presidente di Assolterm (Associazione italiana solare termico) che riunisce i produttori di impianti.
“Per un lavaggio a 40 gradi con una lavatrice di classe C si consumano 0,70 kWh, se se ne usa una di classe A, il consumo cala a 0,57 kWh”.
Però, sottolinea, “se l’elettrodomestico è dotato di doppio attacco acqua calda/acqua fredda, il consumo energetico scende ad appena 0,06 kWh”.
Il solare termico è conveniente, sottolinea il presidente Assolterm: “produrre un kiloWatt con il solare termico costa 500 euro.
Per le esigenze termiche, come scaldare l’acqua, va usato solo il solare termico e non l’elettricità.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter