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Sette le persone finite ai domiciliari, fra cui anche i proprietari di un'azienda specializzata nella "riparazione" delle strumentazioni

Una truffa ai danni di chi acquistava vetture di “seconda mano”: è l’accusa con la quale la polizia stradale di Perugia ha messo oggi agli arresti domiciliari i titolari di una concessionaria e quelli di un’azienda che si occupa delle strumentazioni per misurare il chilometraggio delle auto.
In pratica sono accusa per aver scaricato i contachilometri dei veicoli usati di ogni tipo e poi rimettevano in vendita le automobili sono finite sette persone nei confronti delle quali sono stati ipotizzati i reati di associazione per delinquere e truffa.

Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della stradale perugina li hanno bloccati stamattina. Dall’indagine è emerso che la concessionaria acquisiva le auto e quindi l’azienda specializzata nella riparazione di contachilometri provvedeva a scaricare gli strumenti per la misurazione delle distanze percorse. I veicoli, secondo l’accusa, venivano quindi rimessi in vendita con un danno per gli acquirenti.
La presunta attività illecita sarebbe andata avanti da tempo e l’ipotesi è che abbia coinvolto 180 auto, una cinquantina delle quali sono state sottoposte a sequestro.

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