Condividi su facebook
Condividi su twitter
Comune di Todi e Palaexpo di Roma hanno firmato una convenzione per fare della città di Jacopone un riferimento importante per l’arte contemporanea
Comune_Todi_Palaexpo_Convenzione_presentazione_27062015

Il Comune di Todi e all’Azienda Palaexpo di Roma daranno vita a una serie di attività mirate a valorizzare opere e protagonisti dell’arte contemporanea, entrando nel vivo della elaborazione creativa con progetti innovativi e sperimentali.

Un progetto che abbina l’arte moderna, in cui si segnalano vari artisti umbri e tuderti o comunque che hanno scelto l’Umbria come residenza abituale, con la storia ed i monumenti antichi della città di Jacopone

L’obiettivo è quello di dotare la città di una impresa permanente dedicata all’arte contemporanea capace di organizzare iniziative di natura diversa e di offrire ai cittadini e ai numerosi visitatori del nostro territorio una testimonianza costante della creatività attuale.

Il progetto verrà avviato con un’iniziativa ideata da Giuseppe Cerasa intesa come una “necessaria” ricognizione sulle numerose ed eccezionali presenze artistiche dell’Umbria.
Una sorta di “convocazione” di quanti con la loro presenza umana e con le loro opere hanno saputo e tuttora sanno mantenere viva la tradizione di una terra nella quale saldo e fertile è il dialogo tra cultura e natura e storia.

L’iniziativa prevede una successione di mostre accolte nella Sala delle Pietre del Palazzo Comunale di Todi e dedicate agli artisti attivi in Umbria: coloro che qui sono nati o che qui hanno scelto di vivere e quanti hanno eletto l’Umbria a loro privilegiata dimora temporanea.

Questa ricognizione si articolerà in una successione di appuntamenti in ciascuno dei quali verranno invitati artisti diversi sulla base di una logica, di volta in volta differente, fondata su riflessioni critiche e criteri storiografici.

Il primo appuntamento chiamerà a raccolta quattro artisti di fama internazionale emersi negli anni Ottanta: Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo e Marco Tirelli.

All’inizio degli anni Ottanta Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli, insieme ad altri autori della loro generazione, sono stati i protagonisti di una esaltante riflessione sui mezzi tradizionali della pittura e della scultura che ha modificato – incidendo su un vasto ambito internazionale – il modo di intendere l’arte.

Accantonando il principio della frattura, della cancellazione e della tabula rasa che era stato il maggiore agente di cambiamento nel modernismo, Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli hanno lavorato sul principio dell’inclusione e della valorizzazione, pur rimanendo del tutto estranei all’eclettismo postmoderno.
Eredi delle istanze concettuali sulle quali è basata la loro formazione e consapevoli della necessità di restituire all’individuo la responsabilità di inventare forme e trame, hanno scelto di esercitare la propria arte nel solco di una tradizione, quella della pittura e della scultura, conferendole una rinnovata libertà.
Oggi, a distanza di anni dalle loro scelte iniziali, quell’esercizio di libertà appare essere stato un potente fertilizzante per le successive espressioni artistiche, anche per quelle tra loro più diverse.

Nelle opere di Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli dialogano attitudini e istanze diverse, riflessione concettuale e forma, materia e disegno, colore, figura, paesaggio, visione storica, impegno sociale, discorso particolare persino domestico, messaggio universale, visione mistica e dato contingente, astrazione e narrazione… tutti questi diversi aspetti non convivono secondo lo schema tassonomico del catalogo o secondo quello postmoderno della citazione, ma attraverso una sintesi potente, frutto in ciascuno di loro di scelte originali e personalissime.

La mostra sarà accompagnata, nell’arco temporale del suo svolgimento, da una serie di attività collaterali. Tra le altre iniziative, saranno organizzati incontri pubblici con gli artisti, con i critichi di fama internazionale che più da vicino hanno osservato il loro lavoro e con altri esponenti della cultura affini per sensibilità agli autori in mostra, senza rinunciare a mirati confronti dialettici.
La mostra di Ceccobelli, Dessì, Gallo e Tirelli, si inserisce in un più ampio progetto pensato nel suo complesso come un work in progress.

Numerosi saranno gli artisti e gli eredi degli artisti ai quali sarà rivolto l’invito a partecipare a questa iniziativa che va considerata come un omaggio a loro rivolto dalla città di Todi, tra gli altri: Bill Bailey, gli eredi di Agostino Bonalumi, Martha Boyden, Bizan Bassiri, Roberto Bernardi, gli eredi di Alighiero Boetti, la Fondazione Palazzo Albizzini Alberto Burri, Roberto Caracciolo, Nino Caruso, Michele Ciribifera, gli eredi di Nino Cordio, Stefano .Di Stasio, Giuseppe Ducrot, Isabella Ducrot, gli eredi Piero Dorazio, Pietro Fortuna, Paola Gandolfi, gli eredi di Al Held, gli eredi di Robert Jacobsen, gli eredi di Sol LeWitt, Robin H. Kennedy, Jannis Kounellis, Carlo Maria Mariani, Graziano Marini, Carmen Gloria Morales, gli eredi di Ninni Mulas, Achille Perilli, Beverly Pepper, Bruno Romeda, Jack Sal, Bernardo Siciliano, Pino Spagnulo, Joe Tilson, Claudio Verna, Antonella Zazzera.

La convenzione, basata su una forma di collaborazione reciproca e gratuita tra i due Enti, prevede la realizzazione di eventi espositivi, mostre ed eventi dedicati all’arte contemporanea secondo una programmazione culturale concordata nell’ambito dell’apposito Comitato tecnico scientifico-organizzativo composto dal Sindaco di Todi Carlo Rossini (presidente), dal Direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpo Mario De Simoni, dal dott. Giuseppe Cerasa, dal curatore senior del Palazzo delle Esposizioni di Roma Daniela Lancioni e dall’architetto Marco Spaccatini.

“Con questa nuova iniziativa – ha sottolineato il Sindaco di Todi Carlo Rossini – continuiamo ad investire in cultura.
Si tratta di un’operazione a tutto tondo che facciamo con una formula ed un approccio nuovi, da sperimentare tutti insieme, attraverso il coinvolgimento delle varie articolazioni del tessuto artistico, culturale, sociale ed imprenditoriale della città.
Si parte da un gruppo di persone che sono legate a Todi e che vogliono portare il loro contributo alla Città, unendo gli sforzi tra pubblico e privato.
Todi è una città particolarmente vocata, per la propria storia, il proprio patrimonio, la presenza di molte persone di cultura legate al territorio.
È una città dalla quale deve essere lanciato un segnale chiaro: il Paese investa seriamente in cultura!

L’accordo con Palaexpo è il primo passo per costruire e consolidare nel tempo un ponte culturale tra Todi e Roma con il duplice obiettivo di valorizzare percorsi culturali e di attivare una strategia di promozione della città nel suo insieme mettendo a sistema il ricco e diffuso patrimonio artistico di cui disponiamo.
In quest’ottica – ha continuato il Sindaco di Todi – per ampliare le sedi espositive per l’arte contemporanea, abbiamo presentato alla Regione Umbria un progetto di 260mila euro per realizzare interventi di riqualificazione e riuso funzionale a fini museali di alcuni settori del Complesso delle Lucrezie, per il potenziamento della Sala delle Pietre e del Nido dell’Aquila.

L’intento dell’Amministrazione comunale è di rendere l’intero edificio delle Lucrezie un ulteriore polo di attrazione culturale in generale ed in particolare a livello museale, con la creazione di spazi per l’esposizione di arte contemporanea collegati alla Sala delle Pietre.

Ciò consentirebbe un arricchimento e completamento di un circuito del quale fanno già parte il Museo Lapidario, il Museo Pinacoteca Comunale, il Campanile di San Fortunato e le Cisterne Romane di Via del Monte.

Anche a tale scopo è stato sviluppato nell’ultimo anno il progetto TodiUnica, che ha consentito con buoni risultati un potenziamento del circuito museale attraverso la visita ai principali luoghi ecclesiali”.

“Quello che presentiamo oggi – ha evidenziato Giuseppe Cerasa – è il primo passo di un progetto culturale che vede coinvolti inizialmente circa 46 artisti in varie iniziative, ai quali speriamo se ne possano aggiungere anche altri. Si tratta di uno sforzo corale di programmazione culturale che avrà uno sviluppo nell’arco di due anni.
Il progetto verrà avviato in autunno con un’iniziativa intesa come una ricognizione sulle numerose ed eccezionali presenze artistiche dell’Umbria, una sorta di ‘convocazione’ di quanti con la loro presenza umana e con le loro opere hanno saputo e tuttora sanno mantenere viva la tradizione di una terra nella quale saldo e fertile è il dialogo tra cultura e natura e storia. L’iniziativa prevede una serie di mostre ospitate nella Sala delle Pietre del Palazzo Comunale di Todi e dedicate agli artisti attivi in Umbria, coloro che qui sono nati o che qui hanno scelto di vivere e quanti hanno eletto l’Umbria a loro privilegiata dimora temporanea”.

“Investire in cultura in tempi di crisi è una scelta difficile ma necessaria, ha affermato Mario De Simoni, che ha citato una celebre frase di Winston Churchill.
Nel momento più duro della seconda guerra mondiale, i generali inglesi andarono da Churchill chiedendogli di tagliare le spese per la cultura e investendo nell’apparato bellico. E Churchill rispose: e allora per cosa combattiamo?.
Sono parole – ha commentato il Direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpo – che ci insegnano che abbiamo il dovere di investire sulla cultura, di garantire un’offerta artistica degna di questo paese. E di dimostrare che la cultura fa bene anche all’economia”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter