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Il progetto AFAI oggi è indirizzato a otto donne che hanno concluso la fase acuta della malattia, perchè stare insieme mitiga l'ansia e normalizza le emozioni che la malattia scatena.
AUCC[1]

Si è tenuta, come annunciato, nella sala consiliare del comune di Marsciano la conferenza stampa su “La riabilitazione oncologica in Umbria – presentazione del progetto AFAI – Attività Fisica Adattata e Integrata”.

Il progetto nasce dalla stretta collaborazione tra l’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus e il Distretto Sanitario della Media Valle del Tevere dell’USL Umbria1.
Il progetto AFAI si rivolge alle donne operate al seno per neoplasia mammaria.
La valutazione complessiva delle pazienti candidate al progetto viene effettuata da un’equipe medica che è composta da fisioterapisti del Distretto Sanitario e dalle fisioterapiste e dalla psiconcologa dell’AUCC.

Obiettivo principale del progetto è la creazione di servizi clinici per la cura globale delle donne e per l’inserimento delle stesse in una rete di supporto che tracci in modo chiaro e definito il percorso di cure che devono seguire.

Il coordinamento operativo del progetto è effettuato dalla dottoressa Chiara Sconocchia, medico fisiatra del distretto sanitario della Media Valle del Tevere.
L’equipe riabilitativa dell’AUCC è composta dai due fisioterapiste, Silvia Giovenali per Todi, Alessandra Gubbiotti per Marsciano e dalla dottoressa Valentina Caly psiconcologa dell’AUCC.

Le due fisioterapiste del Polo di Riabilitazione Territoriale del Distretto, Patrizia Maggi Boncini – coordinatrice dei fisioterapisti di Marsciano e Meri Subicini – fisioterapista di Todi, hanno il ruolo di favorire l’integrazione tra USL e AUCC garantendo una presa in carico multidisciplinare anche durante la prima visita d’equipe.

Stefano Lentini, direttore distretto sanitario Media Valle del Tevere – USL Umbria1 ha dichiarato: “Il progetto che andiamo a presentare oggi si inserisce all’interno di una realtà già esistente in Italia ovvero l’AFA – Attività Fisica Adattata che noi, in collaborazione con l’AUCC, stiamo tramutando in qualcosa di più elaborato e a cui abbiamo aggiunto la psico-oncologia”.
La disciplina psiconcologica inserita nel progetto AFAI è incentrata sull’efficacia del gruppo come strumento di cura.
Molti pazienti trovano forza nell’essere insieme.
Imparano che il loro disagio, le loro paure e il senso di rifiuto che provano sono comuni a tutte le persone che sono state colpite dal cancro, rendendosi conto che le loro reazioni non sono l’eccezione ma la normale risposta a una situazione anomala.

Stare insieme mitiga l’ansia e normalizza le emozioni che la malattia scatena.
Il gruppo fornisce una nuova rete sociale, proprio nel momento in cui la malattia fa sentire la persona espulsa dal flusso della vita.
La libera espressione delle proprie emozioni permette invece ai membri del gruppo di provare sollievo, ricevere incoraggiamento e scoprire di essere in grado di tollerare anche i sentimenti più negativi.
“Il progetto AFAI – ha concluso Stefano Lentini – è la dimostrazione di come oggi la riabilitazione e la salute in senso lato si affronta con metodi intersettoriali e con la collaborazione tra pubblico e privato. Per questo il distretto della Media Valle del Tevere lavora in rete con le associazioni del territorio, mettendo in relazione le specializzazioni e le competenze dei vari medici e specialisti”.

Giuseppe Caforio, presidente Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus ha dichiarato: “Stiamo parlando di un progetto che è sinergico sotto molteplici profili. È sinergico per il profilo della collaborazione tra sanità pubblica e volontariato. Oggi la sanità pubblica può e deve avvalersi del volontariato. Uno dei motti del volontariato dell’AUCC è quello di proporre e fare.
L’AUCC vive a stretto contatto con il paziente oncologico perciò conosce a fondo le sue esigenze; una conoscenza che ci permette di proporre attività che sappiamo essere necessarie.
Poi la collaborazione con altri attori ci permette di tramutare le proposte in azioni.
Mi preme sottolineare che questo servizio nasce grazie alle attività del comitato AUCC di Marsciano e di quello di Todi che lavorano sul territorio con competenza. La nostra speranza è quella di estendere questo servizio su tutto il territorio regionale”.

Giuseppe Barcaroli, presidente comitato AUCC di Marsciano ha voluto ringraziare i volontari dell’associazione che rendono possibili molti progetti e invita tutti i cittadini a sostenere l’AUCC attraverso una donazione.
Patrizia Maggi Boncini, coordinatrice dei fisioterapisti del polo di riabilitazione di Marsciano ha ricordato che il distretto della Media Valle del Tevere collabora con l’AUCC onlus dal 2002 sul territorio di Marsciano e dal 2010 su quello di Todi. “Per noi – ha sottolineato – è un grande vantaggio collaborare con le terapiste dell’Aucc perché hanno un alto livello di preparazione e specializzazione“.
Valentina Caly, psicologa clinica – AUCC onlus: “Questo progetto di intervento non riguarda solo il corpo ma anche il disagio psichico.
Il confronto tra me e le fisioterapiste ha fatto emergere alcune esigenze dei pazienti e su queste esigenze abbiamo modellato il progetto AFAI che oggi è indirizzato a otto donne che hanno concluso la fase acuta della malattia.”

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