Il trasporto intermodale che combina l’uso dei trasporti su ruota e su rotaia è la nuova frontiera di uno sviluppo sostenibile delle zone interne del Centro Italia e, in particolare per gli otto comuni della Valle Umbra Sud.
In questa prospettiva la stazione ferroviaria di Massa Martana ha i requisiti che consentono quel trasferimento combinato di merci su diversi mezzi di trasporto che può rendere competitiva la loro produzione in aree geografiche interne e lontane dai principali centri produttivi e commerciali ed economicamente competitive le produzioni delle aree produttive di tutto il territorio posto lungo il diverticolo antico della Via Flaminia, da Massa Martana a Bevagna, a Spoleto ed a Trevi.
Lo scalo ferroviario di Massa Martana, già destinato a centro di servizio postale e turistico, diventerebbe così un nodo di trasporto intermodale per tutta la Valle Umbra Sud, che potrebbe così giovarsi di un sistema logistico avanzato che renderebbe competitive le attività produttive locali, agricole, artigianali, industriali e turistiche, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti su gomma e generando un ampio indotto che consentirebbe alle nuove generazioni d’impiegare nel proprio territorio le loro capacità ed energie senza dovere emigrare altrove.
La politica dei trasporti a livello nazionale ed europeo punta oggi a dare uno slancio innovativo ad una prospettiva di modernizzazione sostenibile, basato anche su una più capillare rete d’infrastrutture e servizi di trasporto intermodali incentivata dall’apertura dei mercati, prospettiva che rappresenta una grande occasione di progresso civile ed economico solo se i sistemi di produzione, commercializzazione, trasporto, logistica e tecnologia a supporto informatico e telematico si integrano in uno stesso contesto di sviluppo con un rapporto di complementarietà sinergica che condizionerà la loro vitalità e competitività economica e la loro compatibilità socio-ambientale.
Se in epoca romana questo ruolo fu esercitato dal Ponte Fonnaia e dal Vicus Martis, poste lungo la Via Flaminia, perché oggi questo ruolo non dovrebbe averlo una moderna area di scambio intermodale, lungo una metropolitana di superficie ed una strada di grande comunicazione, come la E45 e la Ferrovia Centrale Umbra?