Già l’affermazione dell’assessore regionale umbro Rometti conteneva una vistosa contraddizione:
“La nuova stazione sulla direttrice Roma-Firenze, che presumibilmente sorgerà nel tratto tra Chiusi e Arezzo, sarà a servizio dell’Alto Lazio, dell’Umbria e della Bassa Toscana, in un’area importante per entrambi i territori“.
A chiarire il senso di quel che verrà sono poi intervenuti i tecnici di RFI
con una chiaro “la nuova stazione a servizio di Umbria e Toscana”.
Con queste premesse è abbastanza chiaro che il collegamento all’alta velocità ferroviaria avverrà nel tratto centro – nord tra Chiusi ed Arezzo.
Tale collegamento “ha un interesse strategico per l’Umbria, è uno snodo fondamentale per il futuro, per la mobilità dei cittadini, per le imprese e per il turismo”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, insediando, a Palazzo Donini, il Tavolo tecnico, composto da rappresentanti delle Regioni Umbria e Toscana, delle Università di Perugia, Siena e Firenze e di “Rfi”, che entro qualche mese, compiute le dovute valutazioni e approfondimenti, dovrà indicare il luogo più idoneo in Valdichiana per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria Medioetruria sulla linea dell’Alta velocità Firenze-Roma.
Presenti tra gli altri gli assessori regionali ai trasporti delle Regioni Umbria e Toscana, Silvano Rometti e Vincenzo Ceccarelli, ed i rappresentanti di “Rfi”, Cristian Colaneri e Massimo del Prete.
“L’insediameno di oggi – ha proseguito la presidente -, rappresenta un passaggio concreto del lavoro intelligente, tecnico e politico, portato avanti dalle Regioni Umbria e Toscana per sostenere, attraverso la realizzazione della nuova stazione, lo sviluppo dei rispettivi territori e garantire servizi più efficienti per lo spostamento ai cittadini.
L’alta velocità rappresenta uno strumento indispensabile per rompere l’isolamento dell’Umbria verso l’esterno e, soprattutto, verso Milano ed il nord del Paese.
La realizzazione di Medioetruria ci consentirà di superare questo gap infrastrutturale, mettendo in condizione gli utenti di raggiungere agevolmente il capoluogo e di dirottare su questa tratta ferroviaria i turisti che, per l’85%, gravitano sull’asse Perugia, Assisi, Trasimeno.
Sarà di fondamentale importanza anche per la scelta delle sedi universitarie, in parte dipendenti dai servizi ferroviari offerti e dai collegamenti con altre infrastrutture, tra cui quelle aeroportuali.
La stazione è prevista negli strumenti programmatori di entrambe le Regioni ed ha sostenibilità economica.
Spetterà ora al Tavolo tecnico determinarne la collocazione ottimale sulla base di valutazioni di carattere trasportistico, di accessibilità generale ed in relazione all’attuale rete ferroviaria, stradale ed alle sue prospettive di potenziamento e sviluppo nell’ambito interessato, tra cui la E78.
La soluzione – ha concluso Marini – dovrà quindi essere compatibile da un punto di vista logico oltre che tecnico”.
“Lo scalo strategico per l’Alta velocità – ha concluso Rometti -, intermedio tra Roma e Firenze, .. andrebbe a servire un bacino potenziale di circa un milione di persone e potrebbe intercettare almeno il 12% dei circa 180 treni che ogni giorno transitano su questa tratta. L’’Umbria – ha concluso Rometti – gioca sul trasporto ferroviario il futuro della mobilità, come più volte ribadito dalla stessa Unione Europea”.