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L’eugubino Bettelli, vincitore recentemente del premio "Miglior Allenatore, parla della sua esperienza tuderte alla vigilia dell'incontro casalingo con la Virtus Tifernum.
Todi Futsal Bettelli[1]

Scendere di categoria per sposare un progetto ambizioso.
La brillante carriera del tecnico Marco Bettelli è ripartita dal Futsal Todi, nella C regionale, dopo l’esperienza negativa dello scorso anno in serie B a Torgiano.

Negativa non certo per i risultati sul campo, dato che la squadra, composta esclusivamente da under 21, veleggiava fino a dicembre in testa alla classifica.
Poi
quello che non ti aspetti: il fallimento societario e l’azzeramento dell’ottimo lavoro svolto sul rettangolo di gioco.

A Todi le premesse sembrano essere di tutt’altro genere, con una solida struttura societaria alle spalle.
L’eugubino Bettelli, vincitore recentemente del premio “Miglior Allenatore” assegnato durante la consegna dei Golden Futsal Awards, vanta esperienze in tutta l’Umbria del calcio a 5, a Gualdo, Terni e come detto Torgiano, con risultati eccellenti nel campionato nazionale di serie B. Dopo sette giornate il Futsal Todi è secondo a due punti dall’imbattuta Angelana. Sabato alle 15.30 l’impegno casalingo con la Virtus Tifernum.

Bettelli ha risposto ad alcune domande sulla sua nuova esperienza a Todi
Quali sono le prime impressioni sulla nuova avventura tuderte?
“Fin dai primi contatti con il Direttore sportivo Claudio Ranchicchio ho avuto sensazioni positive sulla validità del progetto.
Un progetto ambizioso a medio lungo termine, con la possibilità di aprire un ciclo. Essendo reduce dall’esperienza traumatica dello scorso anno ero in cerca di una realtà che mi desse garanzie non solo tecniche.
Quindi ho sciolto le riserve solo dopo aver toccato con mano la serietà dei dirigenti. In più mi è stata data la possibilità di lavorare con giocatori che già conoscevo (Beltrami, Sarli, Cresto e Faria ndr ) e uno staff tecnico di mia fiducia.
L’ingresso successivo di un manager come Raimondo Astarita è stata la conferma che a Todi si vuole costruire qualcosa di importante. Insomma c’è unità di intenti e un rapporto ottimo con la dirigenza che chiaramente si consoliderà se le vittorie continueranno ad arrivare.

Qual è il potenziale del Futsal Todi e quali sono le rivali più temibili?
“Il Todi è competitivo, non si deve nascondere e deve puntare al vertice. Era prevedibile la difficoltà iniziale del gruppo nell’assimilare nuove metodologie di lavoro. La cosa più bella però è vedere i progressi di partita in partita. Questa squadra ha ancora ampi margini di miglioramento, non è neanche al 30% delle proprie possibilità. Fortunatamente i risultati sono venuti lo stesso.
La rivale più accreditata è senza dubbio l’Angelana, in virtù del rafforzamento dell’organico nel mercato estivo.
Poi, a mio avviso, ci sono un altro paio di squadre che possono inserirsi come outsider ovvero la Valletta Terni e il Gubbio.
Quest’ultima, al di là della pesante sconfitta maturata con noi, è una squadra che esprime ottimi valori. Un risultato bugiardo per quello che si è visto in campo e gli eugubini non meritavano un passivo così pesante”.

Quali sono i capisaldi della filosofia di gioco di Marco Bettelli?
Ho sempre fondato il gioco delle mie squadre più sul costruire che sul distruggere. E’ la mia prerogativa.
Molti sono convinti che nel calcio a 5 sia la fase difensiva a fare la differenza.
Io penso invece che gestire il più possibile la palla sia il modo migliore per difendersi, con meno affanno e con meno dispendio di energie.
Proprio per questo motivo utilizzo spesso il portiere di movimento che non è assolutamente, come molti pensano, una forma di presunzione o di non rispetto dell’avversario ma un modo per esaltare le caratteristiche di palleggio dei miei giocatori.
I numeri dicono che la mia squadra ha fatto già 52 goal in campionato e 24 in Coppa Italia, e quindi è evidente la nostra propensione offensiva.
Quando, dopo le fasi iniziali di studio, le squadre avversarie calano un po’ di attenzione e lasciano degli spazi le frecce che abbiamo al nostro arco diventano letali.

Venendo ai singoli, cosa si aspetta dai suoi giocatori?
Mi aspetto molto dai giovani perché naturalmente i margini di miglioramento sono più grandi.
Vorrei che a fine campionato ragazzi come Fla, Introppico e come lo stesso Sarli, che tuttavia vanta già presenze e goal in serie B, abbiano fatto quel salto di qualità che consenta loro di essere pronti per affrontare una categoria superiore.
Tra i più “anziani” mi ha sorpreso in particolar modo Pellegrini. Non tanto dal punto di vista tecnico, perché già lo conoscevo, ma quanto dal punto di vista umano e caratteriale.
Ho scoperto un professionista vero, disponibile al sacrificio per la squadra e prodigo di consigli per i più giovani, sempre nei modi giusti, senza mai  alzare la voce. Un esempio per tutta la squadra, il primo ad arrivare agli allenamenti l’ultimo ad andarsene.

Cosa si augura Bettelli per questa stagione?
Chiaramente di vincere il campionato. Ma anche di lasciare un segno positivo dal punto di vista umano, come ho sempre cercato di fare nell’arco della mia carriera.
A prima vista posso risultare antipatico ma le persone che hanno la possibilità di approfondire la mia conoscenza, di solito, non rimangono deluse. Un po’ come il discorso fatto su Pellegrini, mai farsi ingannare dalle apparenze e toccare con mano prima di giudicare.

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