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L'Amministrazione comunale promuoverà per il 25 aprile una giornata commemorativa alla quale sono stati invitati tutti i familiari delle vittime e i feriti: sarà apposta pure una targa sulla facciata del palazzo

A distanza di ventisei anni dal rogo del Palazzo del Vignola, il Comune di Todi ha finalmente ritenuto giunto il momento per elaborare una forma pubblica per quel lutto che nel 1982 colpì così pesantemente la città.
Per ricordare il tragico evento, l’Amministrazione comunale ha programmato per il 25 aprile una giornata di commemorazione, nel corso della quale verrà scoperta, alle ore 17, una targa posta sulla facciata del Palazzo in memoria delle vittime dell’incendio.
A seguire sarà celebrata una Messa nella Cattedrale, in accordo con la Curia Vescovile che già l’anno scorso, ricorrendo il venticinquesimo anniversario, aveva promosso una liturgia di suffragio.

“L’iniziativa – informa un comunicato – è stata voluta dal sindaco Ruggiano, dalla Giunta e dalla maggioranza come atto di doveroso, sentito e partecipato ricordo verso quelle persone che persero la vita e verso i loro familiari che ne conservano le indelebili ferite mai rimarginate”.
A tal fine sono stati contattati tutti i familiari delle vittime ed i feriti ancora in vita, per invitarli a partecipare alla commemorazione che vuole onorare in senso civico e religioso una tragedia collettiva che troppo a lungo è stata come dimenticata dalle istituzioni pubbliche.
Già negli anni successivi alla tragedia, il Consiglio comunale aveva deliberato che il 25 aprile fosse ricordato con una giornata di lutto cittadino, ma poi non si è mai riusciti a dare alla ricorrenza una forma condivisa di memoria.

Lo stesso TamTam, attraverso diversi articoli firmati da Massimo Rocchi Bilancini, ha più volte sollecitato in passato una riflessione sulle forme più adatte per conservare il ricordo pubblico di quel giorno con il necessario distacco, essendosi in parte ormai mitigate le forte emozioni di ieri.
Fra le proposte lanciate c’era anche quella di una lapide in una posizione più consona rispetto a quella posta dalla Gevi nel 1992 (ma anche di un libro o di un dvd per raccogliere i documenti e le testimonianze di allora).
L’auspicio è che la cittadinanza intervenga numerosa alla commemorazione per portare la propria testimonianza ed il proprio tributo al fine – scrive il sindaco “di impedire che un avvenimento così carico di dolore e di coinvolgimenti emotivi possa cadere nell’oblio e per crearne una memoria condivisa e di unità civica da parte di tutta la cittadinanza di Todi”.

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