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Il capogruppo regionale della Lega Nord nel Consiglio Regionale dell'Umbria, Gianluca Cirignoni, ha annunciato di lasciare il suo partito e passare al Gruppo misto
Cirignoni

I tentativi del partito di Maroni e Salvini  di assumere una connotazione nazionale,  sembra che non sortiscano effetti, anzi.
Infatti il capogruppo regionale della Lega Nord nel Consiglio Regionale dell’Umbria, Gianluca Cirignoni, ha annunciato di lasciare il suo partito e passare al Gruppo misto di Palazzo Cesaroni.

L’esponente politico dice di non riconoscersi più  più in una Lega nord che,  spiega in una nota, “dall’avvento della segreteria Maroni in poi, si è progressivamente trasformata in un partito lombardo, incoerente e schizofrenico, con l’attuale segretario la cui massima aspirazione è quella di fare il sindaco di Milano.
Non  sentendomi ‘di casa’ in qualsiasi altro partito o movimento italiano – aggiunge – ho comunicato al presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbra la mia decisione di  aderire al gruppo misto”.

Il consigliere Cirignoni assicura poi che il suo impegno proseguirà “esclusivamente” a livello regionale e locale: “Nell’interesse dell’Umbria e degli umbri che meritano di affrancarsi da quarant’anni di ‘dittatura comunista’ che ha creato un ingiusto, inutile, mastodontico e inefficiente ‘stipendificio’.
Tutta la mia simpatia  e il mio sostegno morale e politico – conclude – vanno a quei movimenti veramente indipendentisti che, dal Veneto alla Sardegna, alla Venezia Giulia, lottano democraticamente per liberarsi dal centralismo italiano e dal doppio giogo di Roma e Bruxelles”

Un tema quello dell’indipendentismo che non sembra fare molta presa sugli umbri i quali, caso mai, temono di essere liquefatti in una mega Regione centrale dove il peso dell’Umbria, rispetto alle consorelle candidate all’unificazione, sarebbe per ampiezza del territorio e consistenza della popolazione veramente minimo.
In ogni caso i fatti stanno dimostrando che, di fronte alle gravi minacce che incombono, l’unione fa la forza.

Una cosa ben nota ai lombardi, anche se con un’ottica unicamente orientata al tornaconto dei singoli fanno finta di dimenticarla, nello stesso momento in cui si vantano della vittoria nella battaglia di Legnano che vinsero sul Barbarossa solo perché, ad un certo punto della guerra,  i Comuni misero da parte le reciproche rivalità e si allearono nella Lega Lombarda.

Quanto al discorso dello “stipendificio”, sicuramente una malattia umbra, bisognerebbe ricordare che spesso si narra di “cure da cavallo” che debellano la malattia ma che uccidono il malato e fanno star male anche coloro che dalle risorse del malato traggono di che vivere.

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