L’inchiesta giornalistica di “Report” continua a suscitare preoccupazioni ed anche la Provincia di Perugia finisce sotto la lente di ingrandimento per l’allarme derivati.
A richiedere un esame approfondito della situazione è il capogruppo di An Bruno Biagiotti, il quale aveva sollecitato un incontro in II Commissione consiliare, la cui riunione ha confermato alcune perplessità e spinto Biagiotti la convocazione della Commissione di Controllo e Garanzia con audizione dell’assessore al bilancio Daniela Frullani e del presidente Giulio Cozzari.
“La Provincia – ha detto Biagiotti – ha acquistato strumenti finanziari del tipo ‘derivati’ per rinegoziare il debito. Dei circa 120 milioni di euro di mutui in corso una parte sono degli swap. Un sistema a forte rischio e una strategia fortemente discutibile per finanziare le attività dell’ente che determina un consistente spostamento in avanti del peso del debito. Infatti, già tanti Comuni sono in difficoltà per l’uso di derivati e anche in Umbria si sta verificando il problema. L’utilizzo dei swap alleggerisce in realtà solo momentaneamente la pressione, ma fa correre il grave rischio di ipotecare pesantemente le gestioni future, con la creazione di futuri ‘buchi di bilancio’ negli Enti”.
Sono 595 gli Enti Locali in Italia, di cui 17 Regioni, 45 Province, 4 Comunità Montane e il resto Comuni che hanno usato questo sistema dei ‘derivati’.
Nel solo 2007 si è avuto un incremento del 73% dei contratti stipulati dagli Enti Locali rispetto agli anni precedenti. Incremento di tale entità che aveva costretto il Ministero del Tesoro a richiedere i documenti sulle operazioni finanziarie in corso.
Spesso le banche hanno venduto agli Enti Locali prodotti con l’attivazione di contratti squilibrati e costosi, con scarsa informazione sui rischi e sugli oneri a cui sarebbero andati incontro i soggetti coinvolti e con il concreto pericolo che strumenti finanziari utili a scongiurare andamenti di mercato imprevedibili potessero in futuro trasformarsi in vere e proprie trappole.