L’eccesso di Co2 nell’atmosfera crea sconvolgimenti climatici che influenzano indirettamente le coltivazioni. Ma non solo, ora La Soutwestern University ha scoperto che in futuro l’anidride carbonica causerà una riduzione del contenuto proteico dell’ordine del 14% di orzo, riso, frumento, soia e patata.
Tali prodotti agricoli sono stati fatti crescere sia con i livelli di CO2 attuali che con quelli previsti nel 2100; i risultati indicano che il fenomeno potrebbe avere un effetto grave sulla salute delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo, dove gran parte della dieta alimentare si basa sui raccolti analizzati.
Su oltre 40 studi analizzati, gli effetti del livello di CO2 su cinque colture (orzo, riso, frumento, soia e patate), confermano una minore concentrazione di proteine quando la CO2 è sui livelli previsti per la fine di questo secolo.
Nel caso di frumento, orzo, riso e patate la CO2 abbatte le proteine del 10–15%, mentre la soia presenta una riduzione del 1,4%. Il processo di riduzione è ovviamente già in corso.
I legumi sono meno influenzati dai livelli di CO2 delle altre specie. Tuttavia, i livelli di CO2 non sono l’unico determinante del contenuto proteico dei raccolti: sia i livelli di azoto nel suolo, che la concentrazione di ozono nell’atmosfera condizionano le proteine.
CO2 ed ozono in eccesso riducono il contenuto proteico nelle patate, mentre l’aumentano nella soia; aumentando l’azoto del suolo infine, si riduce l’effetto negativo della CO2 sulle proteine del frumento.
In generale, gli effetti dell’aumento dei gas ad effetto serra sulle proteine dei raccolti rischiano di essere più gravi per le colture non leguminose, come frumento e patate, inoltre, se gli agricoltori tenteranno di proteggere i loro raccolti aumentando l’uso dei fertilizzanti a base di azoto i prodotti saranno sempre più inquinati dalla chimica.