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Uno studio del Politecnico di Milano ha calcolato che l'energia che potrebbe essere recuperata con una maggiore efficienza dei macchinari può evitare l'esistenza di 14 centrali

Di fronte alla prospettiva di iniziare a costruire di nuovo centrali che sfruttano l’energia atomica per la produzione di elettricità e scorie indistruttibili, c’è chi ritiene che almeno 14 grosse centrali da 1000 megawatt siano nascoste tra le pieghe della inefficienza energetica.
Il dato confermato è che 100 miliardi di kilowattora all’anno – pari alla produzione di 14 centrali – sono risparmiabili entro il 2020.
Una centrale virtuale potrebbe venire dall’eliminazione del “funzionamento a vuoto” degli impianti industriali.
In Italia con sistemi di controllo automatico e non, che spengano i macchinari quando non lavorano, sarebbe possibile entro il 2020 risparmiare 6,5 miliardi di kilowattora all’anno, pari alla quantità di elettricità prodotta in un anno da una centrale da 1000 MW.
Tra le conclusioni più importanti del rapporto – commissionato da Greenpeace al gruppo eERG del Politecnico di Milano – c’è che il costo del kilowattora “prodotto”, dal recupero di efficenza, risulta di 5,4 centesimi, cioè inferiore a quello a cui viene scambiato alla Borsa elettrica e che è di circa 7.

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