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Il presidente ed alcuni commissari della Seconda Commissione consiliare, insieme all'assessore regionale all'Agricoltura, hanno visitato il Parco
Todi Parco 3a Pantalla

La tutela della qualità e della sicurezza del consumatore sono parte della mission aziendale del Parco Tecnologico Agroalimentare 3A (le 3A stanno per Agricoltura, Alimentazione, Ambiente) che si trova a Pantalla di Todi.

 Solo nell’ultimo anno il Parco Tecnologico Agroalimentare ha certificato 27 produzioni di qualità tutelata controllate, analizzato circa mille campioni ed effettuato 13mila controlli nelle azienda.
L’attività di certificazione ha fatturato oltre un milione di euro, coprendo circa la metà del bilancio della società e l’impatto dei prodotti sul territorio ha sfiorato i 46 milioni di fatturato.

Per conoscere questa importante realtà della media valle del tevere e di tutta l’Umbria, ma non solo, il presidente ed alcuni commissari della Seconda Commissione consiliare, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, hanno visitato il Parco.
 Ad illustrare competenze, servizi, funzionamento e ad accompagnare i consiglieri nella struttura è stato l’Amministratore unico, Andrea Sisti.

Il Pta 3A, agenzia in house della Regione, è un centro di eccellenza per la ricerca e la sperimentazione di tecniche innovative all’interno del sistema agroindustriale, per la  valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari, in particolare di qualità.
È ente terzo per la certificazioni dei prodotti Dop, Igp, delle indicazioni georgrafiche dei vini ed etichettatura delle carni bovine.
Il Parco si occupa di certificazione di qualità, innovazione, internazionalizzazione e tutela della biodiversità; si estende per 5mila metri quadrati di superficie, con uffici e laboratori di ricerca, ed al suo interno ha delle società operative come Analisysis srl e Biotecnologie BT.

 “Il Parco Tecnologico Agroalimentare Agroalimentare – ha spiegato Sisti – è un soggetto innovatore e di stimolo per l’intero comparto dell’agricoltura regionale e nazionale, accompagna le imprese nella realizzazione dei loro progetti innovativi, ed è un valore aggiunto per lo sviluppo dell’intero territorio regionale.
3A-Pta ricerca la qualità nel settore agricolo ed agroalimentare sia nella sicurezza alimentare che nella valorizzazione delle produzioni tipiche.
L’Umbria ha le potenzialità e capacità tecniche per diffondere, esportandolo a livello internazionale, un modello sulla gestione delle politiche di qualità, attraverso la formazione degli operatori, la sperimentazione di nuove tecniche agronomiche, zootecniche e produttive, sostenendo la penetrazione commerciale degli operatori nei mercati esteri.
Il nostro core-business rimangono l’innovazione e l’internazionalizzazione, con progetti che ci hanno portato in molte parti del mondo e ultimamente anche in Cina con un progetto sulla sicurezza alimentare”.

“Andiamo particolarmente orgogliosi – ha proseguito Sisti – del lavoro fatto nel settore della conservazione della biodiversità, che ha portato al successo di molti prodotti come, ad esempio, il Sagrantino di Montefalco, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia, il Farro di Monteleone di Spoleto, il Prosciutto di Norcia ed il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale con la nostra razza Chianina.

Con la misura 124 del Psr (‘Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie’) in Umbria sono stati investiti più di 24 milioni di euro, coinvolgendo quasi 300 aziende e 65 tra istituti di ricerca ed università.
Negli ultimi quattro anni abbiamo lavorato ad un modello, quello dei partenariati per l’innovazione, che ora è diventato centrale in tutte le politiche europee e con gli oltre 130 progetti abbiamo fatto dell’Umbria una regione leader in Italia e in Europa”.

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