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I parassiti di "nuova generazione" hanno aggirato le difese poste con le modificazioni genetiche del cotone: la sconfitta è nota dal 2003, ma gli interessi economici hanno impedito la diffusione della notiza

Gli apprendisti stregoni, quelli che pensavano di poter mettere sotto controllo la natura, sono serviti.
L’evoluzione ha ‘creato’ un insetto lepidottero, Helicoverpa Zea, parassita del cotone, resistente all’insetticida genetico del ‘cotone BT’. Si tratta del cotone geneticamente modificato proprio per proteggersi dai parassiti.
Secondo quanto riferito sulla rivista Nature Biotechnology l’insetto è stato isolato nelle culture ogm in Mississipi e Arkansas tra 2003 e 2006, ma non ci sono pericoli perchè la sua presenza è limitatissima e tenuta sotto stretto controllo.
Come se fosse possibile impedire alla farfalle di volare di fiore in fiore e di diffondere il nuovo parassita che, fortificato dalla “cura genetica”, magari adesso diventerà un flagello per altre colture.

Bene, quindi, ha fatto la Francia a vietare sul suo territorio la coltivazione del mais geneticamente modificato
MON 810 del colosso americano delle biotecnologie Monsanto, secondo un decreto del Ministero dell’Agricoltura pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Un Paese, la Francia, che dalla rivoluzione in poi ha posto la scienza sull’altare delle sue convinzioni ma che ora al principio scientifico si rifà per vietare l’opera di chi, abbacinato dal denaro, conoscendo dei meccanismi naturali solo un piccolo pezzo ritiene superbamente di conoscere il tutto.
“La coltivazione, allo scopo della loro commercializzazione, delle varietà di sementi del mais geneticamente modificato MON 810 (…) è vietata sul territorio nazionale”, stabilisce il testo firmato dal Ministro dell’Agricoltura Michel Barnier.
Il divieto, precisa il decreto, resterà in vigore “finché non ci sarà stato un pronunciamento sulla richiesta di rinnovo dell’autorizzazione di immissione sul mercato di questo organismo”.

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