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Ventuno i frantoi, in sei comuni dell'Umbria, che aderiscono della manifestazione: nel circuito non è presente alcuna struttura olearia di Collazzone, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello, Todi e dintorni

Saranno ventuno i frantoi che nel prossimo fine settimana sono pronti ad accogliere i “viaggiatori del gusto” (12 mila lo scorso anno), per i quali è stato messo a disposizione un percorso che abbina all’olio extravergine a “Denominazione di origine protetta” proposte di arte, cultura, natura e artigianato.

Sei i Comuni interessati
(Campello sul Clitunno, Castiglione del Lago, Giano dell’Umbria, Spello, Spoleto, Trevi), ai quali si aggiunge l’Isola Polvese, in cui sono state organizzati per l’occasione mercatini, visite guidate, momenti di animazione, spettacoli, esposizioni di ‘presidi Slow food’ e tanto altro ancora.
Nei ristoranti e agriturismi aderenti, inoltre, nella serata di sabato 3, si potranno gustare menù appositamente rivisitati e partecipare a degustazioni guidate di olio da parte degli assaggiatori professionisti del “panel” umbro.

“Frantoi aperti”
, la manifestazione che promuove l’olio extravergine d’oliva e i prodotti di eccellenza insieme alla storia e la cultura del territorio regionale, festeggia il 3 e 4 novembre il suo decennale mettendo in vetrina l’olio di “un’annata ottima per la qualità”.

“Quest’annata – ha commentato il presidente della ‘Strada dell’olio Dop Umbria’ – si presenta straordinariamente positiva per la qualità dell’olio, anche se si prevede una produzione minore. Una qualità che i visitatori potranno conoscere da subito, nei luoghi di produzione con la possibilità anche di acquisto diretto nei ventuno frantoi”.

Non si può non sottolineare come nel circuito di “Frantoi Aperti” (così come era già in parte avvenuto per l’iniziativa “Sulle tracce della Chianina”) non ci siano i Comuni della media valle del Tevere, ovvero realtà come Collazzone, Deruta , Massa Martana, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Massa Martana, San Venanzo e Todi che pure hanno una forte vocazione olearia, con strutture per la molitura di assoluto livello ed aziende che si sono spesso classificate ai primi posti in concorsi regionali come quello derutese “L’oro dell’Umbria” o addirittura nazionali come “L’Ercole Olivario”.
Resta da capire se si tratta di una disattenzione regionale, di una scarsa incisività e peso delle Amministrazioni locali o anche più semplicemente di disinteresse da parte dei privati, perchè magari non ritengono,  in virtù di precedenti esperienze, l’iniziativa non valida da un punto di vista promozionale e commerciale.

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