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Su 73 lavoratori irregolari individuati dalla Guardia di Finanza di Terni ben 49 sono italiani e solo 24 extracomunitari

Gli italiani, residenti in Umbria, sembrano più portati degli immigrati al lavoro nero. L’attività della Guardia di Finanza di Terni, sembra possa dimostrare l’infondatezza di un mito che fa risalire all’immigrazione le cause del lavoro irregolare.
Le Fiamme gialle ternane hanno scoperto 53 lavoratori in nero e 20 irregolari: 49 di questi sono italiani, gli altri 24 sono in prevalenza rumeni, cinesi, sudamericani ed indiani.
Particolarmente interessate al fenomeno del lavoro sommerso, affermano i finanzieri, sono risultate le aziende manifatturiere dell’abbigliamento, le imprese edili ed i locali di intrattenimento pubblici.
I finanzieri ternani hanno trovato anche il modo di individuare i “fuori legge” intercettandoli sulle strade e da qui risalire alle imprese “furbe”. Durante un servizio su strada, infatti, i finanzieri hanno controllato il furgone di un’impresa alla cui guida c’erano due autisti che non erano stati assunti regolarmente. Presso la sede dell’azienda, immediatamente visitata sono stati trovati altri tre lavoratori in nero.

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