31 ottobre 2012
De Vivo (FareAmbiente) attacca l’assessore Baccarelli
Sono mesi che FareAmbiente ha segnalato l’esistenza di una discarica abusiva posta nei pressi della zona di Porchiano, senza avere alcuna risposta a riguardo, da parte dell’amministrazione comunale. Reputo molto grave l’atteggiamento tenuto dall’assessore con delega all’ambiente, Daniela Baccarelli, in quanto non si è degnata non solo di rispondere alla segnalazione fatta e apparsa sulla stampa locale, ma nemmeno si è adoperata per cercare di sanare l’area. E’ per questo motivo che FareAmbiente Provinciale utilizzerà ogni mezzo per denunciare questa inadempienza molto grave, giacché l’area in questione è gravemente compromessa dal punto di vista ambientale, che vede ancora una volta un’amministrazione pubblica disinteressarsi totalmente della salute del proprio territorio e dei cittadini che vi risiedono.
Roberto De Vivo – Coordinatore Provinciale FareAmbiente
29 ottobre 2012
Comune chiuso per… formazione
28 ottobre 2012
I poveri a 150mila euro l’anno
25 ottobre 2012
Umbria Jazz senza contributi statali
E’ incredibile che Umbria Jazz non sia stata ammessa tra le manifestazioni meritevoli del contributo da parte della Commissione consultiva della musica.
La rassegna ha ospitato i più grandi artisti degli ultimi 50 anni, viene svolta in una cornice straordinaria, ha ottenuto consensi di pubblico e critica di tutto il mondo ed è facilmente documentabile, è un fiore all’occhiello della cultura e non solo musicale del nostro Paese. Che una manifestazione con queste caratteristiche non sia stata ammessa al contributo non può che essere avvenuto per qualche cavillo burocratico o per qualche mancanza di approfondimento e verifica della realtà che rappresenta l’evento culturale perugino.
Per questo ho trasmesso al Ministro dei beni e delle attività culturali un’interrogazione perché, nel pieno rispetto delle proprie ed altrui competenze, possa rivedere la graduatoria delle manifestazioni meritevoli di essere ammesse al contributo, così da inserirvi anche “Umbria jazz” e assicurare all’ evento culturale un contributo congruo alla sua importanza”.
on. Pietro Laffranco, vicepresidente dei deputati del Pdl
24 ottobre 2012
A Massa c’è il Comitato per il ripristino dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori
Comitato Referendario LottoperilDiciotto
24 ottobre 2012
Il Profumo dei conti e.. viceversa
sono un insegnante di Matematica e Fisica di un Liceo del profondo Sud. Uno dei tanti. Questa mattina mi sono svegliato e, da bravo matematico, mi è venuta la travolgente voglia di fare due calcoli (la mia, purtroppo, è una mania irrefrenabile). Ho pensato che forse questa mia digressione algebrica avrebbe potuto esserle d’aiuto nel momento in cui dovrà giustificare, in un giorno spero non troppo lontano, la sua proposta circa l’aumento delle ore di lezione frontale dei docenti, da 18 a 24.
Come tutti ben sanno, i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori) sono una categoria super privilegiata: hanno tantissimi giorni di ferie e, quelle poche volte che lavorano, lo fanno solo per 18 ore settimanali.
A questo punto entra in gioco la mia indole freddamente calcolatrice.
Dunque ho cercato di capire se faccio qualche altra cosa per la mia scuola e per i miei studenti, aldilà
di queste 18 misere ore. Ecco cosa, con mio grandissimo stupore, ho scoperto.
Ci sono 40 ore annuali tra scrutini, consigli di classe, Collegi Docenti, riunioni dipartimentali e colloqui scuola famiglia. Un’ora ogni due settimane per i colloqui antimeridiani con le famiglie.
Le settimane di lezione in un anno scolastico sono 41, togliendo ogni festività. In ogni settimana ci sono 5 giorni di lezione. Quindi alle 40 ore di cui sopra si vanno ad aggiungere 21 ore di colloqui con antimeridiani con le famiglie e 205 ore per preparare lezioni e materiali. Il totale è presto fatto: 266 ore.
Visto che, oltre ad essere un matematico, sono un irrimediabile filantropo stakanovista, ho deciso di non computare in questa mia folle corsa numerica le ore che passo su skype tutti i pomeriggi prima dei compiti in classe per aiutare i miei studenti negli esercizi che svolgono a casa, le ore in cui vado a coprire le classi gratuitamente, puntualmente dopo che si è esaurito il Fondo di Istituto e non ci sono soldi per coprire le supplenze, le giornate e le nottate che passo durante i Viaggi d’Istruzione per vigilare sui miei studenti, le ore che servono per organizzare visite guidate, viaggi d’istruzione e uscite didattiche durante tutto il corso dell’anno, le ore che servono per compilare verbali, pagelle, schede di valutazione intermedia, programmazioni, programmi finali, registri cartacei ed elettronici, corsi d’aggiornamento (che pago di tasca mia!!!).
In tutto quanto questo non ho contato neanche tutte le ore che impiego per fare mille altre piccole attività funzionali al mio insegnamento. Ho voluto essere buono e ho fatto quell’atto di generosità che lei mi chiede.
Però, aldilà di questo mio gesto di generosità, è doveroso che io faccia un ultimo calcolo.
Le mie ore di lezione frontale in un anno scolastico sono circa 756. Se a queste sommo le 722 ore di cui sopra, ottengo un totale di 1478 ore.
Lo stipendio di un insegnante di scuola superiore è di 1400 euro netti, che in un anno solare corrispondono a 17700 euro (compresi di tredicesima).
In sostanza io gudagno circa 11,9 euro all’ora netti per le mie 1478 ore di lavoro all’anno.
Adesso, gentile Ministro, paragoni il mio stipendio a quello di un qualsiasi collega europeo. Se le sembra imbarazzante il confronto, ripensi a quella sua proposta. Penso che la scuola meriti qualcosa di più.
Amen.
Vito Fumai
24 ottobre 2012
Passi carrabili, come arrampicarsi sugli … specchi
Come noto, l’articolo 44 del decreto legislativo n. 507/1993 definisce i passi carrabili come “quei manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra o altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata”.
Anche, la suprema Corte di Cassazione ha più volte ribadito che il passo a raso, cioè senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico”.(tra le tante sentenza Cass. n. 16733/2007).
Sul punto il Regolamento del Comune di Perugia per le occupazioni di spazi ed aree pubbliche all’art. 3 bis, comma 2, lett. e), prevede che “sono esclusi dalla tassa (…) gli accessi a raso, cioè posti a filo con il manto stradale e privi di un’opera visibile che renda concreta e certa l’occupazione di suolo pubblico o di superficie privata sottratta all’uso pubblico, intendendosi per “opera visibile” una costruzione atta a facilitare l’ingresso o l’uscita dalla proprietà privata e che renda palese tale destinazione.
Con numerose istanze, i contribuenti hanno segnalato alla Concessionaria del servizio di accertamento e riscossione Tosap del Comune di Perugia A.T.I. Dogre srl che i passi carrabili censiti sono della tipologia non soggetta a tassazione in quanto trattasi di passi “a raso”senza esposizione del cartello del divieto di sosta..
Tuttavia la Concessionaria Ati Dogre con provvedimento ha comunicato agli istanti la tassabilità del passo carrabile in quanto risulterebbe una modifica del piano stradale pubblico a mezzo di “smusso”.
Gli istanti conseguentemente hanno presentato all’ATI Dogre istanza di riesame del provvedimento eccependo che il passo carrabile in oggetto è a raso e non è stato praticato nessuno smusso, né è stata modificata la strada.
A seguito di ciò, ATI Dogre srl provvedeva ad accogliere le istanze di riesame in quanto, dopo un’ulteriore verifica in loco, risultava evidente che l’occupazione era da considerarsi a raso e pertanto non tassabile.
Gli istanti quindi, viste le loro ragioni, hanno chiesto il rimborso degli importi versati e non dovuti per il pagamento del passo contestato.
Tuttavia, la Ati Dogre, ha rigettato le istanze di ricorso poiché impossibilitata a valutare retroattivamente la presenza dei presupposti di fatto idonei ad escludere la tassabilità del passo. Appare evidente come tale diniego sia illegittimo.
24 ottobre 2012
A Fratta Todina non rinunciano all’IMU-Bis
Cinzia Moriconi-consigliere comunale Fratta Todina
23 ottobre 2012
Sia fatta luce sul "Lapidario" di Todi
20 ottobre 2012
No alla "marcia su Roma"
La marcia su Roma è il simbolo della dittatura, fu la forzatura politica che permise la presa del potere da parte di Mussolini, fu l’inizio del regime fascista, che portò guerre e miserie al Popolo Italiano.
Riproporla pubblicamente in modo enfatico, significa ricordare positivamente uno dei fatti più sciagurati della storia nazionale.
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) e il Sindacato CGIL invitano tutti i concittadini e le Istituzioni a condannare e isolare ogni manifestazione che la commemori e la esalti, perché la marcia su Roma fu foriera di una catastrofe morale, culturale ed economica dalla quale gli Italiani si rigenerarono solo con la gloriosa Resistenza e la grande Costituzione democratica repubblicana.
15 ottobre 2012
Disturbi dell’apprendimento: non ci credo!
13 ottobre 2012
Dopo il dibattito che si è tenuto in consiglio comunale Martedì 9 Ottobre, riteniamo doveroso e necessario, fare alcune precisazioni.
Il Comitato si è costituito questa estate con l’obiettivo di indire un referendum propositivo, così come previsto dallo statuto comunale, per cui “Todi sta con Perugia” doveva essere la proposta che veniva posta all’attenzione della cittadinanza e su cui si sarebbe dovuto esprimere il corpo elettorale.
Avremmo potuto chiedere da subito un pronunciamento del consiglio comunale in merito a tale
proposta, ma profondamente convinti che la partecipazione popolare sia il modo migliore per
orientare le scelte politiche abbiamo da subito intrapreso la strada del referendum.
Infatti i componenti del comitato, pur non avendo ideologie politiche univoche (ammesso che
ancora qualcuno le rappresenti) sono tutti fortemente convinti della necessità di abolire le Province
e di rivedere il ruolo dei livelli amministrativi in funzione delle esigenze degli amministrati
(cittadini) e non degli amministratori (politici e relative poltrone).
Dopo aver scritto ufficialmente al Sindaco ed agli uffici preposti per attivare l’iter regolamentare
siamo venuti a conoscenza che il Comune di Todi, pur prevedendo nello statuto la possibilità di
tenere referendum propositivi, non ha mai predisposto, nelle passate legislature, il regolamento
sulla partecipazione funzionale alla effettiva possibilità dello svolgimento referendario.
Preso atto di tale gravissima mancanza, che limita fortemente la partecipazione popolare tanto
sbandierata anche nella recente campagna elettorale e che speriamo venga sanata al più presto,
abbiamo intrapreso la strada della mediazione, illustrando le nostre volontà alle forze politiche
cittadine ed incontrando i Capi Gruppo Consiliari, concordando con loro un percorso che per
quanto ci riguarda abbiamo rispettato alla lettera.
Da subito come condizione abbiamo richiesto che, i gruppi consiliari si fossero adoperati per
approvare un unico ordine del giorno in grado di interpretare la Storia, la Tradizione, gli Aspetti
Economici del territorio e la Volontà della popolazione tuderte.
Da quel momento la politica ha preso il sopravvento!!! Nel senso che è iniziata una serie di prese di
posizioni, di smarcamenti, di promesse poi disattese, che non fanno parte del nostro modo di
pensare da semplici cittadini, ma tipico di quei “politici moderni” che stanno facendo crescere nella
gente quel sentimento cosiddetto di “antipolitica” che in fondo in fondo forse tanto antipolitica non
è.
Questi politici incatenati nelle logiche dei partiti, distanti anni luce dal pensiero della gente, hanno
dimostrato di non poter liberamente manifestare il proprio pensiero, ma di essere semplicemente
vincolati al rispetto delle direttive che vengono da altri e di conseguenza al rispetto delle decisioni
di quel “fantomatico” CAL di cui molti ignoravano l’esistenza e di cui gli stessi politici non
sapevano chi ne dovesse e facesse parte, però magari in questi anni ci è costato anche qualche euro!
Dopo essere stati additati come tifosi, qualunquisti e incapaci di comprendere l’importanza del
mantenimento delle 2 Province nella nostra regione, francamente non abbiamo nessun interesse a
vedere come verrà recepito un documento elaborato da un soggetto di nessun valore
rappresentativo, in quanto quello che avevamo chiesto era il pronunciamento dei nostri
rappresentanti locali.
Siamo sicuri che la stragrande maggioranza dei cittadini oggi non comprendono questo “sbattersi”
dei politici nel riordino di un territorio volto a salvare una provincia, o meglio, lo comprendono ma
non lo condividono perché credono che la politica debba fare quei sacrifici che sono stati chiesti ad
oggi solo ai cittadini, comprenderebbero più facilmente che lo stesso impegno venga rivolto alla
salvaguardia del polo siderurgico ternano e ai posti di lavoro che ad oggi garantisce al
comprensorio della “conca”.
Qualcuno di loro dice che i tempi della politica non possono essere dettati dai comitati, ma farebbe
bene a chiedersi perché la gente ci si riunisce, la risposta è semplice, perché la politica non è vicina
alla gente ma a logiche di potere lontane anni luce da essa. Proprio per questo crediamo che la
politica se vuole evitare il suicidio oggi debba essere al servizio dei cittadini ascoltandone le proprie
ragioni, perché grazie ai voti della gente si è pubblici amministratori e non imperatori!
11 ottobre 2012
Sull’insediamento industriale a valle dell’Abbazia di San Faustino
Renato Domenico Orsini
10 ottobre 2012
Todi, il PSI sul depuratore: il centrodestra farebbe meglio a tacere!
Il gruppo consiliare del PSI esprime la piena fiducia nella persona di FRANCESCO MARIA ALVI come Presidente del Consiglio e lo ringrazia per l’onestà, la serietà e la trasparenza di come ha gestito la convocazione di questo Consiglio comunale, rispettando il regolamento esistente, il quale è normativo dell’organizzazione dei lavori consiliari all’articolo 17.
Il punto che stiamo trattando in questa seduta straordinaria, ci pone come obiettivo primario ed inderogabile, di risolvere in tempi brevissimi la realizzazione del nuovo impianto di depurazione cittadino. Il problema ormai decennale che nei precedenti 5 anni l’Amministrazione di centrodestra non è riuscita a risolvere, senza produrre un solo atto per definire la questione; oggi, si affretta e si adopera di inscenare plateali occupazioni della sala del Consiglio, accusando il Sindaco, il Presidente e la Giunta di non dare loro la possibilità di una discussione trasparente nel rispetto del regolamento, che a tutela di tutti stabilisce percorsi ben delineati, creando inutili allarmismi e disservizi che tutti pagheremo.
Avete governato per 5 anni e non siete riusciti a dare a Todi il depuratore di cui aveva bisogno.
Avete governato per 1800 giorni e non siete stati capaci di scegliere un sito dove allocare il depuratore.
Avete governato per 5 lunghissimi anni e vi siete LAVATI LE MANI DEL PROBLEMA.
Ora vi state adoperando per raccogliere firme per rimuovere il vincolo apposto dalla Soprintendenza sul cosiddetto sito di PORCHIANO. Ma perchè non spiegate invece ai cittadini perchè non avete fatto opposizione come Amministrazione comunale entro 30 giorni previsti dalla legge dal momento in cui la Soprintendenza ha imposto il vincolo?
Ne avevate titolo e POSSIBILITA’: la VERITA’ è che non avete voluto opporvi, quindi oggi non siete credibili ed i CITTADINI BEN LO SANNO.
Questa Amministrazione garantirà scelte rapide al fine di non perdere il finanziamento già messo a disposizione dal CIPE di circa 8 milioni e 670 mila euro. Questa Amministrazione in tempi brevi realizzerà il nuovo impianto al fine di scongiurare le sanzioni comunitarie a causa di una situazione di INFRAZIONE rispetto ai nuovi parametri europei per la depurazione delle acque.
La serietà e la correttezza di questa Amministrazione è dimostrata dal fatto che si stanno prima svolgendo le verifiche tecniche sull’IDONEITA’ del sito, e poi si assumerà la decisione della costruzione con il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale e di tutti i CITTADINI, tenendo conto della salvaguardia ambientale e paesaggistica della nostra città, evitando ingenti spese per la realizzazione di opere infrastrutturali di servizio di grave impatto, possibilmente riqualificandone uno di quelli già esistenti.
Differentemente dall’Amministrazione RUGGIANO, che decise di cambiare il sito scelto dalla precedente Amministrazione MARINI per un depuratore comprensoriale a PIAN DEI MORI e che, IMPROVVISAMENTE scelse la frazione di PORCHIANO appaltandola ad UMBRA ACQUE con il risultato che venne aggiudicata una gara per la realizzazione del depuratore senza prima aver effettuato tutte le verifiche tecniche ed ottenuto le relative autorizzazioni con la conseguenza che, iniziati gli scavi, è emersa l’esistenza dei resti di una villa di epoca romana, con il conseguente vincolo di INEDIFICABILITA’ da parte della Soprintendenza.
Successivamente, la precedente Amministrazione di centrodestra scelse il sito di PONTENAIA, progetto a forte rischio di parere negativo in caso di VIA/VAS a causa della presenza di un’AREA SIC e del vincolo paesaggistico del colle di Todi, oltretutto, zona priva di qualsiasi forma di infrastruttura e urbanizzazione.
Condividiamo le scelte della nuova Amministrazione di individuare prima i criteri e poi effettuare le verifiche tecniche per l’individuazione del sito idoneo.
Pertanto, preso atto dell’avvenuta gara per la realizzazione dell’impianto in un’area poi risultata non idonea, si ritiene prioritaria la costruzione di un impianto unico, scegliendo un sito che tenga conto del rispetto del valore ambientale salvaguardando le aree di pregio del territorio comunale.
L’ATI ed Umbra Acque debbono concentrare lo studio per una valutazione tecnica al fine di una scelta definitiva su aree ambientalmente non sensibili.
Il nuovo depuratore dovrà prevedere soluzioni tecniche in linea con i più moderni sistemi di depurazione delle acque reflue, compresa la copertura delle vasche ed un idoneo insediamento ambientale.
Concludiamo respingendo il tentativo strumentale di far diventare una cosa seria quale la depurazione un momento i scontro e divisione di cittadini di uno stesso territorio.
Una seria depurazione è segno di civiltà, di rispetto per il territorio, di rispetto per le generazioni future e per noi stessi.
Un territorio comunale che potesse porsi all’attenzione dell’opinione pubblica locale e nazionale perchè dotato del più moderno impianto di depurazione avrebbe a disposizione un formidabile strumento di promozione e sviluppo della città, perchè noi la tutela dell’ambiente intendiamo PRATICARLA e non PREDICARLA.
Giovanni Coletti – Gruppo Consiliare PSI Todi
Bastaaaaa!
In questi ultimi anni il mondo del lavoro ha subito danni incredibili a causa della politica. Una lotta di classe contro i lavoratori dipendenti e non solo, portata avanti da tutti i partiti. Una lotta spietata che ha annullato in poco tempo decenni di conquiste sociali ottenute anche con il sangue dalle generazioni precedenti. Il precariato, l’allungamento delle pensioni, i salari reali e le pensioni decurtati a causa dell’inflazione, i diritti negati, gli esodati ecc…sono solo alcuni aspetti. La Camera dei Deputati e il Senato contano centinaia tra avvocati, medici, giornalisti, notai,professionisti, industriali e politici di professione che hanno pensato solo a curare i propri interessi personali e quelli dei loro referenti politici, mentre deputati e senatori che vengono dal mondo del lavoro si contano sulle dita di una mano. I lavoratori hanno delegato la loro rappresentanza a partiti che hanno sempre nelle ultime legislature legiferato contro il mondo del lavoro. Almeno 3 “nuovi” soggetti si affacciano alla ribalta politica nazionale, tra questi, altri 2 miliardari “né di destra, né di sinistra” che sicuramente, predicheranno bene e razzoleranno male, facendo ancora solo i loro interessi personali e dei ricchi come loro, e penalizzando ancora una volta i lavoratori, i pensionati e i precari , per non parlare del terzo che scimmiotta Berlusconi. E’ ora di dire basta. I lavoratori e i pensionati sono decine di milioni ed è ora che aprano gli occhi e mandino in parlamento SOLO chi viene dal mondo del lavoro,persone di cui potersi fidare, che conoscono, che non tradiscono chi li ha votati. Lavoratrici e lavoratori che entrino nella “stanza dei bottoni” a fare gli interessi di chi lavoro e non delle caste. Tanto voti espressi, tanti lavoratori portati in parlamento. Ce ne sono tantissimi che hanno cultura, idealità e preparazione superiori a tantissimi deputati e senatori che sono oggi in parlamento. I sindacati, costretti sempre sulle difensive, a battaglie senza risultati che logorano, e questo per non avere più referenti in parlamento, diano una mano a creare una nuova organizzazione politica e sociale, se gli attuali partiti non porteranno centinaia di lavoratori in parlamento già nella prossima legislatura.
Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione curatore del blog cadutisullavoro.blogspot.com
9 ottobre 2012
IMU Fratta Todina – Le precisazioni del vice Sindaco
Nel consiglio Comunale del 29/Settembre/2012 è stato deliberato un leggerissimo aumento delle aliquote IMU a fronte di un taglio Governativo di 15000,00 EUR avvenuto a distanza di tempo dal deliberato IMU in approvazione di bilancio e che ha costretto l’Amministrazione al ritocco di 0,04% prima casa, 0,04% seconda casa e 0.01% abitazioni date in uso gratuito. Spiacente, dover far notare, al Consigliere Moriconi che l’aliquota per immobili in concessione gratuita precedentemente non era “gratis” ma del 0,64%.
Nonostante la non piacevole tassazione che nemmeno il gruppo di maggioranza avrebbe voluto in un periodo di particolare gravità per l’economia del Paese e per le reali ripercussioni che ha sulle famiglie del nostro Comune, si è riusciti ad applicare la tassa IMU nella media, più bassa dei Comuni a noi confinanti, si fa notare inoltre che il “ Sole 24 Ore” riportava in data 17/Settembre/2012 che 80% dei Comuni a rivisto in rialzo le previsioni di bilancio IMU, che la media rilevata è di 0,44% prima casa ( noi 0,42% ) seconde case 0,95% (noi 0,90%) .
Ad ogni Consigliere che si impegna va sempre espresso apprezzamento ma ci sono sempre due modi per fare opposizione, votare no a prescindere dai motivi del provvedimento oppure motivare il no con proposte e soluzioni alternative. L’impegno per il primo metodo è quasi nullo e forse, per tale motivo, su questo argomento, il Consigliere Moriconi né è stata attratta maggiormente e si è limitata a dire che “sarebbe stato opportuno tagliare gli sprechi, la dove presenti” .
Non essendovi sprechi presenti , logicamente, il Consigliere non è stato in grado di fornire l’elenco degli sprechi.
8 ottobre 2012
Giudice di Pace, un nuovo o.d.g. per farlo tornare da Spoleto
Ordine del giorno proposto da Massimiliano Gioffrè – Partito Democratico
Premesso che
– con Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 155 è stata soppressa la sezione distaccata del Tribunale di
Perugia a Todi (art. 1) ed è stata accorpata al Tribunale di Spoleto (art.2);
– con Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 156 è stato soppresso l’ufficio del Giudice di Pace di Todi
(art.1, comma 1), attribuendo sue le competenze territoriali all’ufficio del Giudice di Pace di Spoleto (art.
1, comma 2);
Considerato che
– il Consiglio Comunale di Todi si è già espresso all’unanimità con delibere del 30/11/2011 e del
08/08/2012;
– i Sindaci della Media Valle del Tevere, compreso quello di Todi, si sono espressi chiaramente, con note
del 14 giugno 2012 e del 21 giugno 2012, sollecitando il mantenimento dei territori dei Comuni della
Media Valle del Tevere nell’ambito della competenza territoriale del Tribunale di Perugia;
– i Sindaci di Todi e Marsciano hanno sottolineato, con nota del 12/08/2012, come la soluzione Spoleto
sia inaccettabile e che non sarebbero state escluse né forme di protesta, né ricorsi in ogni sede;
– i Sindaci della Media Valle del Tevere, compreso quello di Todi, hanno scritto una lettera congiunta al
Ministro della Giustizia Paola Severino, in data 09/09/2012, ricordandole le motivazioni
dell’insensatezza dell’accorpamento in premessa, già comunicate con note del 14/06/2012, 12/07/2012
e 22/08/2012 a cui non sono seguite risposte, e rimarcando l’inaccettabilità del non accoglimento dei
diritti dei cittadini da essi rappresentati, primo tra tutti quello di essere ascoltati attraverso i propri
Sindaci;
– gli operatori di giustizia della Media Valle del Tevere, in modo unanime, si sono espressi affinché i
territori dei Comuni della Media Valle del Tevere rimangano ricompresi nella competenza territoriale del
Tribunale di Perugia;
– il Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 155 all’art. 8 prevede che, quando sussistono specifiche
ragioni organizzative o funzionali, il Ministro della Giustizia possa disporre che vengano utilizzati a
servizio del tribunale gli immobili delle sezioni distaccate soppresse per un periodo non superiore a sei
anni dalla data di entrata in vigore dello stesso Decreto, attribuendo le spese di gestione e manutenzione
degli immobili a carico del comune ove i medesimi si trovano;
– il Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 156 all’art. 3, comma 2, prevede che gli Enti Locali interessati,
anche consorziati tra loro, possano richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace, entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore dello stesso Decreto, facendosi integralmente carico delle spese di
funzionamento e di erogazione del servizio di giustizia;
Ciò premesso e considerato il Consiglio Comunale
impegna
il Sindaco e la Giunta Comunale affinché:
1. continuino a perseverare nell’azione volta all’ottenimento di un Decreto correttivo che modifichi
l’accorpamento della Sezione distaccata di Todi con il Tribunale di Spoleto, riproponendo il naturale
ambito territoriale con il Tribunale di Perugia, coinvolgendo i propri referenti politici ad ogni livello e
non escludendo né forme di protesta e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, né eventuali iniziative
legali ricorrendo in ogni sede opportuna;
2. promuovano l’istituzione di una commissione permanente tra i Sindaci e gli operatori di giustizia della
Media Valle del Tevere al fine di rendere efficace la propria azione;
3. richiedano, ai sensi del Decreto Legislativo 7 settembre 2012, n. 156 all’art. 3, comma 2, entro i termini
previsti, il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Todi e pongano in essere ogni opportuna
iniziativa per la formazione di un consorzio con gli Enti Locali della Media Valle del Tevere e dei
comuni limitrofi affinché la competenza territoriale dell’Ufficio del Giudice di Pace di Todi sia estesa
anche ad essi.
6 ottobre 2012
Le strade di Pantalla
Il Comitato civico Aria Nuova per Todi continua a battere i pugni, presentate in consiglio comunale una mozione relativa alla realizzazione di un’adeguata segnaletica e cartellonistica stradale nel tratto di accesso all’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere) ed un’interrogazione facente riferimento alla petizione popolare presentata nel mese di luglio 2012 da alcuni cittadini residenti nella frazione di Pantalla zona Voc. Castello e Voc. Borghetto.Come descritto nella petizione citata in oggetto i cittadini richiedevano la necessità di installare colonnine autovelox in prossimità della scuola e dell’ufficio postale vista la pericolosità causata dalla sistematica violazione dei limiti di velocità degli automobilisti in transito. Continuiamo a ricevere da tempo continue richieste, da parte dei residenti nella frazione di Pantalla in voc. Sant’Amanzio e voc. Caselle e da parte anche di altri nostri concittadini, riguardo la pericolosità, la mancata segnaletica e l’inadeguata cartellonistica nella strada di accesso all’ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere sito in Pantalla. Problema molto sentito dalla cittadinanza vista la pericolosità del tratto stradale, pericolosità accentuata dal traffico generato dalla vicina zona industriale che soprattutto nei periodi estivi, data anche la presenza delle attività agroalimentari, crea continue difficoltà alla circolazione dato il costante passaggio di autoarticolati.Il nostro comitato civico, che si impegna in maniera continua e determinata per contribuire a risolvere i problemi dei cittadini tuderti, e in questo caso anche i disagi dei cittadini dei Comuni limitrofi che utilizzano l’ospedale comprensoriale, pone al Sindaco e all’Assessore competente tale importante problematica. Il comitato civico chiede pertanto agli organismi sopra indicati di effettuare immediatamente un sopralluogo con il personale tecnico per verificare le problematiche sopra citate e un impegno serio ed immediato per la realizzazione di un’adeguata segnaletica orizzontale (strisce pedonali più visibili possibile) e verticale (segnalatori di transito, cartelli che evidenzino i pericoli) vista l’elevata pericolosità del tratto di Strada Provinciale che dall’uscita della superstrada E45 raggiunge l’ospedale. Si deve considerare inoltre come tratto stradale più pericoloso quello del bivio che lascia la provinciale per svoltare verso la strada soprannominata ‘strada di Buda’, tratto dove si verificano a volte tamponamenti e incidenti a causa della presenza di due incroci e di esercizi commerciali. Non risulterebbe di certo dannoso per di più installare lungo il percorso che porta all’ospedale ed in prossimità del bivio che dalla provinciale porta alla strada comunale denominata ‘strada di Buda’ una cartellonistica appropriata e valida che illustri in modo chiaro il percorso per raggiungere l’ospedale, visto che ora ci sono dei cartelli indicatori poco visibili e le persone che devono recarsi presso la struttura ospedaliera sono costrette a chiedere informazioni ai passanti. Con la speranza di poter soddisfare le istanze proposte da numerosi concittadini, chiedo che tale mozione sia messa ai voti per il prossimo Consiglio Comunale. Nel caso queste nostre richieste non vengano accolte nel breve periodo, ci vedremo costretti, con l’aiuto dei tanti cittadini interessati, ad avviare azioni decise ed importanti, come ad esempio una raccolta di firme per una petizione popolare. Per quanto concerne invece la petizione popolare presentata nel periodo luglio 2012 per l’installazione delle colonnine autovelox, a due mesi da esse sindaco ed altri organi competenti non si sono degnati di risposta perciò gli stessi cittadini di Pantalla si sono rivolti al comitato per porre in risalto tale questione. Quindi chiediamo al sindaco Rossini ed al Comandante dei Vigili Urbani di effettuare immediatamente un sopralluogo nelle zone di interesse relative ai pressi dell’Ufficio Postale e della scuola elementare e media voc. Borghetto. Nel caso in cui non ci sia una pronta risposta da parte dell’Amministrazione Comunale, vista l’importanza dell’argomento e la pericolosità del citato tratto stradale, ci riserviamo di presentare specifica istanza agli organi competenti affinché vengano individuate eventuali responsabilità ed evitati in futuro incidenti con conseguenti probabili danni alle persone.
Aria Nuova per Todi
6 ottobre 2012
Richiesta di convocazione di Consiglio Comunale, sul giudice di pace, per approvare un odg
ODG:
Sulla premessa che
Il processo di rivisitazione della geografia degli uffici giudiziari italiani si concluderà a Todi, fatte salve modifiche all’emanato decreto legislativo delegato del 7 Settembre 2012 n° 155, con la chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Perugia e lo spostamento della competenza nel circondario del Tribunale di Spoleto.
L’art. 1 del Decreto Legislativo n. 156 del 7 Settembre 2012, relativo alla revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie ha previsto la soppressione di tutti gli Uffici del Giudice di Pace di cui all’allegata tabella A), tra i quali anche quello del Comune di Todi.
L’articolo 3 del citato Decreto Legislativo prevede, al comma secondo che “… entro sessanta giorni dalla pubblicazione di cui al comma 1 gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui e’ proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sara’ messo a disposizione dagli enti medesimi …”
Verificato che
nel caso di mantenimento dell’Ufficio rimarrebbe così a carico dell’Amministrazione Giudiziaria unicamente la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria entro i limiti della dotazione nazionale complessiva, nonché la formazione del relativo personale amministrativo;
Considerato che
la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Todi, creerebbe gravissimi danni ai cittadini, ai professionisti e all’economia tuderte, allargando tale disagi ai comuni della media valle del Tevere.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE
A porre in atto, in tempi rapidissimi tutte le iniziative necessarie al mantenimento dell’Ufficio. In particolare impegna il Sindaco a prendere immediatamente contatto con i Sindaci dei Comuni della Media Valle del Tevere al fine di predisporre atti e risorse per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace nei modi e nei tempi previsti dalla legge.
I consiglieri comunali:Claudio Ranchicchio – Capogruppo PDL, Antonino Ruggiano – Capogruppo RUGGIANO SINDACO
6 ottobre 2012
Col senno di poi
5 ottobre 2012
Primieri: si indaghi su quei divieti di sosta lungo Viale Montecristo
Il sottoscritto Avv. Moreno Primieri, in qualità di consigliere comunale, PREMESSO che venerdì della scorsa settimana sono stati affissi lungo il Viale di Montecristo antistante la scuola dell’Istituto Agrario dei divieti di sosta da parte dei Vigili Urbani del Comune;che l’affissione riguarda cartelli con la scritta divieto di sosta collocati sul troco degli alberi che fiancheggiano il viale; che l’affisione dei cartelli è avvenuta in maniera precaria e sconveniente con del nastro adesivo sul fusto di piante presenti in loco da data immemorabile e la cui salute potrebbe riasentire del metodo aggressivo usato per la collocazione; che la previsione del divieto di sosta sull’area, in assenza di una regolamentazione della zona, sta comportando notevoli disagi agli utenti che si recano presso l’Istituto a prendere gli studenti; che già in mattinata sono state elevete multe a cittadini che hanno sostato in loco; che, se il provvedimento fosse stato preso in violazione di norme o regolamenti, arrecando un ingiusto danno agli utenti, potrebbe configurare l’ipotesi dell’abuso d’ufficio da parte di chi lo ha apposto o fatto apporre; che le tecniche usate per l’affissione ed il tipo di cartelli bianchi affissi, senza l’indicazione dell’ufficio comunale che vi ha provveduto o dato ordine di provvedere, arrecano un grave danno all’immagine del Comune di Todi, che l’amministrazione sarà chiamata a tutelare in nome di tutta la comunità;
tutto ciò premesso, interroga il Sindaco per sapere
1) se è a conoscenza che lungo il Viale di Montecristo è stato disposto il divieto di sosta;
2) se vi è stata apposita ordinanza da parte del Sindaco per sottoporre l’area a divieto di sosta o determinazioni da parte del Comando dei Vigili Urbani;
3) se, in via immediata, intende provevdere con ordine di rimozione degli orribili cartelli sulle piante che deturpano l’ambiente;
4) in ogni caso, se intende prendere provvedimenti per risolvere l’incresciosa vicenda che vede tanti cittadini negati del diritto di sostare per prelevare gli studenti che escono dalle lezioni;
5) se intende procedere con i necessari provvedimenti all’accertamento del danno all’immagine del Comune di Todi. Si richiede risposta scritta e orale.
Avv. Moreno Primieri – consigliere comunale
Dichiarazioni aggiuntive:
Evidenzio la gravità del provvedimento che potrebbe configurare anche abuso di potere da parte di chi lo ha apposto o fatto apporre in violazione di norme e regolamenti e arrecando un ingiusto danno agli utenti. Sui cartelli non c’è traccia dell’ufficio che lo ha predisposto anche se sono stati visti dei vigili urbani procedere alle operazioni. Inoltre, proprio oggi risultano essere state elevate delle multe. Infine, se risultasse che vi hanno proceduto incaricati del Comune, risulta chiaro il danno di immagine causato al Comune con tali tecniche di affissione. Danno che l’Amministrazione dovrebbe tutelare in nome di tutta la collettività.
Avv. Moreno Primieri
4 ottobre 2012
Mobilitarsi contro i ladri
Grande e giustificata preoccupazione ha suscitato nella popolazione marscianese il recente intensificarsi di furti in numerose abitazioni ed in particolare per quello che si è verificato nel capoluogo, con l’intrusione notturna in più appartamenti dello stesso condominio mentre gli abitanti erano intenti a riposare.
Quello che soprattutto si teme non è solamente il furto di denaro o di altri valori – che di per sé comunque crea angoscia ed inquietudine – ma che si possano verificare violenze contro le persone, in particolare bambini ed anziani, evento che ricorre troppo spesso nella cronaca nera regionale e nazionale.
Le forze dell’ordine fanno già tanto, quanto a prevenzione e repressione, seppur con i limitati mezzi e risorse di cui dispongono attualmente ma i cittadini, in questo particolare contesto, si attendono molto di più.
I Socialisti ritengono pertanto che sia fondamentale che i vari Corpi con funzione di controllo e di vigilanza nel territorio (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Corpo Forestale, Polizia Municipale) operino in modo adeguatamente coordinato al fine di un utilizzo ottimale di tutte le risorse disponibili.
In questo senso un ruolo importante ed incisivo può svolgerlo l’Amm.ne Comunale ed il Sindaco in particolare che sicuramente vorrà attivarsi in tal senso, sapendo di avere con tutta probabilità il pieno sostegno delle forze politiche e di tutta l’opinione pubblica marscianese.
E’ auspicabile inoltre che – da parte sia delle amministrazioni pubbliche che dei privati – si mettano in campo quegli strumenti tecnologici e scientifici che possono coadiuvare le Forze dell’Ordine sia nell’attività di prevenzione che di repressione e che, inoltre,venga ripreso e portato avanti con un nuovo maggiore impulso il progetto per la nuova caserma dei CC., premessa indispensabile per il rafforzamento del contingente della locale Stazione dei Carabinieri e per una maggiore e più adeguata operatività nel territorio.
E’ possibile che, al riguardo, le attuali critiche condizioni dell’attività edilizia possano consentire soluzioni economicamente di maggiore fattibilità e favorirne una più rapida realizzazione.
I Socialisti di Marsciano auspicano anche che, per quanto consentito dai vincoli normativi ed economici, l’Amm.ne Com.le possa quanto prima integrare l’organico fortemente sottodimensionato della Polizia Municipale e che la Polizia Provinciale, già presente con un suo presidio nel nostro Capoluogo, possa opportunamente collaborare per un più efficace controllo del territorio ed una concreta prevenzione.
Per ultimo, ma non meno importante, un richiamo al senso di responsabilità di tutti cittadini perché possano dare il massimo contributo nella collaborazione con le forze dell’ordine ed adoperarsi anch’essi perché la sicurezza dei nostri paesi e borghi possa tornare ad essere un valore di assoluta normalità.
Partito Socialista Italiano Sezione di Marsciano
Furti nelle case a Marsciano
Sto pensando che Marsciano sta diventando uno schifo. Si stanno verificando due o tre furti per notte, senza parlare di quelli perpetrati di giorno, ma nessuno sembra allarmarsi. Dobbiamo forse aspettare che ci scappi il morto? Nessuno è più al sicuro nella propria casa. Cosa stanno facendo le autorità? Dobbiamo forse munirci tutti di inferriate e di allarmi e chiuderci in casa come carcerati? Mi sembra assurdo che un paese non eccessivamente grande come il nostro, dove fino a pochi anni orsono si potevano lasciare le chiavi sulla porta, sia diventato terra di conquista per questi balordi che si arrogano il diritto di violare indisturbati le nostre case, appropriandosi di tutto ciò che possono arraffare. Oltre al danno economico, questi signori ci strappano i ricordi di tutta una vita, causano paura nei nostri figli, che non si sentono più al sicuro neanche dentro la propria casa. C’ è qualcuno che prende una qualsiasi iniziativa per porre fine a questo scempio?
Colomba Giannoni
3 ottobre 2012
IMU o cara!
In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale, il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Fratta Todina hanno deliberato un nuovo aumento dell’Imu, portando l’aliquota sulla prima casa al 4,2 per mille, quella per le abitazioni concesse in uso gratuito ai figli al 6,5 per mille e per le seconde case e tutte le restanti tipologie di immobili al 9 per mille. Tralasciando volutamente di polemizzare sull’aumento dell’aliquota riguardante la prima casa, dato che sostenevo che sarebbe stato equo applicare l’aliquota al 4 per mille e che quella prevista dalla maggioranza al 3,8 per mille fosse una proposta più demagogica di quanto potesse essere realmente incisiva sulle finanze delle famiglie in virtù delle detrazioni applicabili; ora l’Amministrazione non solo sconfessa il proprio orientamento iniziale, ma va addirittura oltre, portando l’aliquota oltre la soglia ordinaria. Inaccettabile, inoltre, prevedere un’aliquota al 6,5 per mille per gli immobili concessi in uso gratuito ai figli e in precedenza esentati da tassazione: come se si dovesse pagare un affitto allo Stato e al Comune per la proprietà dell’immobile e per di più con aliquota superiore a quella prevista per le prime case. Doppiamente colpevole la decisione dell’Amministrazione Comunale di non introdurre una distinzione tra seconde case e immobili strumentali, prevedendo indistintamente l’applicazione dell’aliquota al 9 per mille, quasi ai massimi livelli consentiti dalla normativa in materia. E’ un’aberrazione logica considerare gli immobili strumentali destinati allo svolgimento di attività professionali, artigianali, commerciali e d’impresa equiparati a beni di lusso, quando in realtà sono indispensabili per lo svolgimento del proprio lavoro. Questo provvedimento denota una scarsissima attenzione, da parte dell’Amministrazione comunale, alle categorie produttive, configurandosi come un colpo mortale inferto a settori economici già fortemente in crisi. Rispetto a quanto dovuto con l’Ici, con l’Imu al 9 per mille si registrerà un aumento del 108% per i negozi, del 106% per gli studi professionali e gli uffici, dell’80 % per i laboratori artigianali e del 54% per i capannoni industriali, senza considerare il deliberato aumento dell’Irpef allo 0,5 % e di tutte le tariffe di acqua, luce, gas e nettezza urbana. Sarebbe stato opportuno che l’Amministrazione si fosse adoperata per tagliare gli sprechi, laddove presenti, e per recuperare risorse proponendo un modello serio di crescita del territorio, piuttosto che accanirsi sulle imprese e sui cittadini contribuenti.
Cinzia Moriconi- consigliere comunale Fratta Todina
2 ottobre 2012
Conoscenza scarsa (o nulla) delle problematiche del sisma
In merito alla posizione espressa dal Consigliere della Provincia di Perugia Giampiero Panfili (Pdl) sull’accisa regionale per la ricostruzione (Il Consigliere ha chiesto, con un Ordine del giorno, la cancellazione dell’addizionale regionale sulla benzina destinata alla ricostruzione – n.d.r.), invitiamo ad evitare strumentalizzazioni e inesattezze. Ricordiamo che l’accisa regionale riguarda solo la benzina e non gli altri carburanti (diesel, gpl, metano) e che la sua imposizione è derivata da un obbligo di legge introdotto dal Governo Berlusconi e dal Ministro Tremonti. Da essi è stata infatti istituita tale “tassa sulla disgrazia” come unico modo (di fatto) di cofinanziare, da parte delle Regioni, le spese per le calamità naturali che fino ad allora erano a carico dello Stato.
Lo stanziamento di 35 milioni di euro, recentemente approvato dal Governo, copre una parte considerevole del fabbisogno per le prime abitazioni e le imprese, ma non tutto.
L’accisa, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale dell’Umbria, può garantire anche nel 2013 un gettito adeguato a riconoscere pienamente il diritto alla ricostruzione secondo le priorità già definite che sono, appunto, le prime case, le attività produttive e le scuole.
Confidiamo, quindi, nell’atteggiamento responsabile di tutte le forze politiche, sociali ed economiche della regione e sul fatto che si evitino prese di posizione avventate e basate su una conoscenza scarsa (o nulla) delle problematiche del sisma che ha visto il territorio di Marsciano come epicentro.
Auspico, quindi, che il Consiglio Provinciale sappia valutare la questione nella sua reale portata e non si assuma la responsabilità di una decisione che, se l’ordine del giorno venisse accolto, rappresenterebbe, oltretutto, un gesto irrispettoso verso altre istituzioni, Comuni coinvolti e Consiglio Regionale, che devono ancora discutere la questione.
Alfio Todini, Sindaco di Marsciano