Condividi su facebook
Condividi su twitter
La Cna Federmoda provinciale ha rinnovato il suo direttivo che dovrà portare avanti un progetto di rilancio del comparto
ciampetti

L’imprenditore Tiziano Ciampetti, 30 anni, amministratore unico della Studio Roscini, è il nuovo Presidente di CNA Federmoda della provincia di Perugia. Lo ha eletto, ieri sera, l’assemblea congressuale della federazione. Il giovane manager rimarrà in carica fino al 2009. Rinnovata inoltre la presidenza composta di sei membri, di cui fanno parte da oggi, oltre a Ciampetti, Maurizio Parapini, Christian Fioroni, Giano Bassini, Giuseppe Cuppoloni, Giorgio Gobbi e Arianna Cini. Completato anche l’iter per il rinnovo del Consiglio direttivo, composto da 80 persone.
Il neo Presidente sarà chiamato a gestire la delicata fase di transizione del tessile con l’obiettivo di realizzare il programma di sostegno e rilancio del comparto che è stato discusso ed approvato in sede congressuale. L’imperativo della nuova giunta di Cna Federmoda sarà perciò “valorizzare il comparto moda brandendo la bandiera del made in Italy. Come federazione – ha annunciato Mirco Tomassini responsabile Cna Federmoda – stiamo portando avanti una forte azione politica in sede internazionale a Bruxelles per far passare in seno alla UE la clausola per l’introduzione dell’obbligatorietà dell’etichettatura e di tracciabilità dei prodotti, cercando di contrastare la contraffazione e il dumping che esercitano una concorrenza sleale sul mercato. Un’altra battaglia che stiamo facendo a livello nazionale è quella di far passare un disegno di legge sul “full made in Italy” (fermo in Parlamento da circa 2 anni) al fine di salvaguardare quindi la filiera produttiva italiana. Occorre riconoscere – ha concluso Tomassini – un “valore aggiunto” alla subfornitura italiana, sostenendo tutte le fasi di lavorazione mediante agevolazioni di carattere finanziario e fiscale, altrimenti si corre il rischio di compromettere seriamente la nostra credibilità rispetto ad alcuni attacchi fatti recentemente anche da alcuni media stranieri circa la veridicità delle nostre etichette italiane”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter