Alle 15, ora dell’apertura dello sportello, c’erano già in fila diverse decine di persone (ne abbiamo contate almeno quaranta). No, non stiamo parlando delle Poste, ma dell’ufficio di Todi di Umbra Acque (dove afferiscono anche gli utenti di Massa Martana), il gestore del servizio idrico. Motivo di tanta ressa la comunicazione dei dati catastali identificativi dell’immobile presso cui sono attivate le utenze dell’acqua, sollecitata con una lunga lettera circolare allegata all’ultima bolletta.
Nonostante la novità, che interessa sia le famiglie che le aziende, Umbra Acque non ha ritenuto evidentemente utile allargare quelle che sono le sue già di per sè striminzite aperture: appena tre volte la settimana, di cui una la mattina e due il pomeriggio. E’ vero che il modello può essere restituito compilato anche per posta o via fax e che sul retro sono riportate le istruzioni per la compilazione del modello, ma era ugualmente intuibile che l’incombenza avrebbe comportato un aumento delle richieste di informazione e, di conseguenza, sarebbe stato auspicabile rafforzare il servizio, cosa che al momento non è avvenuta.
La fila, oltretutto, va fatta tutta in piedi, visto che mancano panchine o sedie dove poter aspettare il proprio turno, e, data la limitatezza della sala di attesa, anche all’aperto: al pieno sole del pomeriggio di luglio se va bene, oppure anche sotto qualche goccia di pioggia come è avvenuto oggi. E’ pur vero che non è indicata una scadenza, ma è altrettanto vero che sono previste sanzioni pesanti per chi non provvede: da qui la sollecitudine di tanti cittadini onesti ad assolvere il dovere.
Umbra Acque il proprio, di dovere, lo ha fatto fino in fondo? Vista la fila di oggi (dove erano presenti molti anziani che hanno rinunciato per riprovare nei prossimi giorni) si direbbe di no. Non sarebbe male se anche il sindaco Antonino Ruggiano scendesse in campo in difesa dei suoi cittadini e sollecitasse la società pubblico-privata ad adeguare temporaneamente l’apertura dei suoi uffici.
