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Dal "bing bang" post-elettorale si appresta a nascere un nuovo movimento riformista e riformatore animato da Luca Pipistrelli, Ernesto Berrettoni e Pier Leonardo Provenzani

A Todi, nel centrosinistra, c’è chi fa finta che non sia successo niente e aspetta solo che passi la “buriana” per tornare allo scoperto e chi, invece, ritiene che la nuova situazione rappresenti l’occasione per una profonda riflessione volta a sovvertire equilibri e posizioni ritenute alla base della pesante sconfitta elettorale.
Ad interpretare questa voglia di cambiamento e, se necessario, anche di definitiva resa dei conti c’è un gruppo guidato da Luca Pipistrelli, Ernesto Berrettoni e Pier Leonardo Provenzani che annuncia la volontà di dar vita ad un nuovo movimento riformista e riformatore.
Ogni passaggio e addirittura ogni parola del lungo documento che pubblichiamo di seguito è un distillato di messaggi al mondo socialista tuderte (con Massimo Buconi come principale destinatario) ma anche al centrosinistra nel suo insieme (con in testa, probabilmente, l’altro “grande vecchio” della politica cittadina, Getulio Petrini, la cui analisi della sconfitta deve essere apparsa quanto meno parziale).

“Nella lettera aperta da noi inviata ai massimi dirigenti del SDI, una sintesi della quale è stata pubblicata su questo stesso sito – si legge nella nota firmata tra gli altri da Luca Pipistrelli, Ernesto Berrettoni e Pier Leonardo Provenzani – riteniamo, con correttezza e civiltà seppure senza sconti, di aver tentato di esaminare i fatti, introdotto prospettive ed aver evidenziato un percorso possibile per il centrosinistra tuderte, ma soprattutto per lo SDI, da dover iniziare immediatamente dal giorno dopo una siffatta sconfitta. In politica vi sono delle regole anche non scritte, i sommi giudici sono i cittadini i quali con il voto hanno emesso la loro sentenza, può non piacerci, ma le regole vanno rispettate. Ignorarle, attaccandoci a chissà quale complotto o al distino cinico e baro, sarebbe fatale!
Orbene alla luce del silenzio della segreteria locale attraverso il quale ancora una volta si conferma, più che una voglia di aprire alla politica, il tentativo sempre più maldestro di restare avvinghiati al “potere”, isolandosi dal resto del mondo, ci sembra doveroso portare un nuovo ulteriore e speriamo esaustivo chiarimento.
Siamo sempre stati iscritti al PSI, alcuni di noi (in 5 per la precisione) fondarono a Todi il SI, poi confluito nello SDI, allora di Socialisti in giro ve ne erano veramente pochi (forse perchè all’epoca non vi erano incarichi da spartire!). Tanti altri si erano dileguati altrove (chi ad esempio nei Laburisti o magari altri erano intenti a richiedere iscrizioni in nuovi movimenti tipo FI). Non ci siamo per questo abbattuti, abbiamo sempre militato e sostenuto convintamente il CS.
Non riteniamo di avere certezze assolute, consci del limite umano e quindi dei nostri limiti. Non siamo tra coloro che per nascondere i propri errori introducono furbescamente elementi di sospetto tesi a gettare fango sul nemico del momento. Siamo tra coloro che ammettono di poter aver commesso degli errori, chiedono liberamente di discutere di quelli, ma pretendono che tutti facciano democraticamente altrettanto rispetto ai loro. Lo chiediamo con forza, non avendo posizioni da difendere in nessun luogo, con l’unico interesse di contribuire, speriamo a breve, alla rivincita del centrosinistra nella nostra città.
Abbiamo sì una convinzione: quella (ci auguriamo entri al più presto nella testa di tanti) che non vi sono più spazi per i cosiddetti “grandi elettori” che indirizzano il consenso (così come piace loro far sempre credere). Chi vota lo fa sempre di più con il proprio raziocinio e convinzione di fronte a progetti e proposte (questo è un enorme passo avanti!). I cittadini con il loro voto anche stavolta lo hanno ribadito, così come ci sembra che abbiano ben compreso il sistema elettorale, servendosene per darci un messaggio. Hanno espresso crediamo un giudizio oltre che sulla passata Amministrazione, soprattutto su come intendono una Coalizione che deve presentarsi per richiedere la loro fiducia. Riteniamo inoltre che questo messaggio dica sostanzialmente che vogliono partecipare sia alla fase di costituzione delle proposte che a quella delle candidature. Come? Attraverso il meccanismo delle primarie? Forse, potrebbe essere un utile mezzo. Certo è che la manfrina durata mesi, inscenata dal centrosinistra sul candidato a sindaco, ora con uno ora con l’altro poi con un terzo ed infine con un quarto, a volte anche a giorni alterni, con improvvise defezioni a volte nemmeno comprensibili o addirittura rimaste inspiegate, non è stata edificante, ed al contrario ci ha punito in maniera decisiva.
Inoltre, siamo proprio convinti che la passata Amministrazione abbia operato poi così male? Forse è stato anche così, ma tante cose sono state avviate e concretizzate, quello che è mancato è stata la capacità e in alcuni casi la volontà, di ascoltare e di interpretare le istanze, supportandole con azioni politiche nella direzione richiesta. In una parola arroganza e supponenza (politicamente parlando si intende), l’atavica certezza per alcuni di essere sempre e comunque i migliori. La supponenza di poter influire decisamente sul giudizio di una comunità, perché appunto migliori. È mancata la capacità, forse la voglia, di spiegare quanto realizzato o quanto si intendeva fare. È mancata la fase, tutti presi da altro, della costruzione e della partecipazione alla stesura di un programma condiviso che appunto doveva, se oggi siamo così convinti dei tanti errori commessi, rappresentare una doverosa discontinuità con il passato. Ma avremmo dovuto ascoltare!
Prima del voto però tutti questi censori non c’erano, non risultano interventi che attestino questo, anzi, anche dal nostro Partito vi era la certezza che comunque avremmo vinto, nonostante i nostri inviti ad ascoltare all’esterno, il popolo che, nel frattempo, si radunava, sempre più adirato, fuori dal “Fortino”.
Gli errori sono stati commessi ed il centrosinistra ha perso. Il fortino è stato espugnato. Non per volontà di alcuni, ma dalla gente. Prendiamone atto ed andiamo avanti partendo però da analisi vere, auspicandoci che chi di dovere faccia se del caso, e lo è, i necessari passi indietro favorendo un necessario ricambio, anche generazionale.
Si torni con umiltà tra la gente a sentire i bisogni e le speranze, si elaborino programmi e strategie politiche con esse coerenti. Si costruisca insomma una proposta credibile per il futuro di Todi per la città e soprattutto per i suoi cittadini i quali vogliono una città vivibile, ma soprattutto una città dove sia possibile per loro e per i loro figli , risiedere, produrre e lavorare .
Quanto sopra, in risposta anche a chi, in questi giorni si è avventurato in analisi assai spericolate sul supposto voto Socialista. A coloro una domanda: ma siete onestamente sicuri che nel voto dato all’Ulivo non vi siano anche tanti Socialisti? Mentre al contempo potete escludere che tanti DS e Centristi non abbiano magari votato altrove? Dei dissidenti sembravano esserci anche in maniera evidente.
Guardiamo con grande attenzione a quanto avviene a livello nazionale e locale sia rispetto alla Costituente Socialista che alla nascita del Partito Democratico. Rispetto al primo continuiamo ad avere forti riserve per la continua ricerca di accordi ed aperture ai Radicali e alla Sinistra Massimalista che fanno sembrare il tutto più uno sterile cartello elettorale, da mettere in piedi contro qualcosa (PD), piuttosto che una vera proposta di soggetto politico (peraltro teso alla difesa di temi sempre più lontani dalla società reale e dei suoi reali bisogni: vedi i pax, il rivendicare il laicismo esasperato dello stato in un conflitto continuo con il mondo cattolico ecc.) con l’unico effetto di schiacciare sempre di più i Socialisti su posizioni radicali, innaturali e sempre meno condivise da tanti compagni.
Per quanto ci riguarda al di là delle questioni Nazionali, intendiamo continuare a dare alla comunità il nostro contributo politico, prendendo atto purtroppo che i principi sopra elencati, da noi sostenuti, fanno sempre più fatica a convivere con l’attuale Segreteria locale del Partito ormai sorda ed indolente a qualsiasi richiesta ed innovazione. Non abbiamo consiglieri comunali o incarichi da difendere e questo non ci interessa, ma così come era già successo più di 12 anni fa, abbiamo ancora il desiderio di impegnarci per la nostra città al meglio delle nostre possibilità.
Per questo fin d’ora annunciamo che continueremo la nostra azione politica costituendo in tempi rapidi un movimento RIFORMISTA E RIFORMATORE aperto a tutti, in primis a tutti quei Socialisti (anche dello SDI) che per tanti anni hanno condiviso comuni battaglie, ma soprattutto a tutti quei cittadini, associazioni e professionisti che si ritrovino in questo progetto o che intendano contribuire a migliorarlo con la loro esperienza e professionalità”.

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