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La straordinaria storia di uno degli alfieri dello sviluppo economico locale
granieri

Questa è la storia di Luigi Granieri, classe 1927, padre della Elcom System di Pantalla, oggi Commendatore – Grande Ufficiale della Repubblica e stimato imprenditore. La sua vicenda è il prototipo di quella dell’uomo che si è fatto da sè (self made man, direbbero in America) e lo consacra come uno degli alfieri dello sviluppo locale che nella loro generazione hanno cambiato il volto del paese, passato dall’agricoltura mezzadrile all’artigianato di bottega alla impresa.
La straordinaria avventura di Granieri inizia a 12 anni quando, terminata la quinta elementare, decide di andare per garzone ad Ilci dallo zio fabbro. E’ trattato come un figlio e proprio per questo, dopo due anni, capisce che lì il mestiere non si impara. Siamo nel 1943 e il giovane Luigi passa, con dolore ma per propria scelta, a fare il ragazzo di bottega in un’officina di Pantalla dove le 12 ore e più di lavoro vengono pagate coni il solo pranzo.
Passano tre anni e l’apprendista decide di mettersi in proprio: un’ incudine, quattro martelli, una morsa e una forgia in un  locale di neanche trenta metri quadri gli bastano per avviare l’attività e farsi una ciientela tra i contadini della zona. In quegli anni Granieri riposa quattro ore per notte sfornando carri e attrezzi agricoli unitamente con il padre ed i fratelli Francesco e Giovanni, ma pure inferriate e cancelli per l’edilizia che tornava nel dopoguerra a muovere i primi passi.
Nel 1953 arriva la prima svolta. A Todi è in costruzione il Seminario e Luigi, ormai giovanotto, prossimo al matrimonio con Gilda Ribelli, si propone per la fornitura delle finestre. Lo scetticismo dei preti per questo fabbro di campagna è grande, ma lui non si arrende. Si procura verso l’Ilva di Roma il ferro e in pochi giorni costruisce una finestra talmente perfetta che il parroco di Pantalla sarà chiamato a testimoniarne la costruzione in loco. La commessa è sua.
Corre la stagione del boom economico. Su Granieri, che continua a frequentare la Fiera di Milano per acquisire nuove conoscenze al prezzo di rinunce e sacrifici piovono ordini di serramenti da ogni parte. Alla fine del ’54 assume due apprendisti; l’anno successivo due operai. L’officina diventa una piccola azienda e la bottega, con l’aiuto del papà e dei fratelli falegnami, un capannone. Il mercato continua a crescere e con esso i dipendenti: nel 1958 sono quaranta, nel ’61 centosessanta, nel ’64 oltre duecento.
Lo spazio non basta più tant’è che nei primi anni sessanta Luigi, insieme al fratello Giovanni, inizia la costruzione dello stabilimento dell’Ilfe, ottomila metri quadri di superficie per fronteggiare le commesse di un mercato ormai nazionale. L’ostacolo più grande è quello della formazione della manodopera, in prevalenza ex contadini: l’Ilfe istituisce allora una scuola di insegnamento professionale che finisce quando i contrasti con il mondo sindacale divengono insanabili.
Anno 1965: alla Ilfe si affianca l’idea della Elcom, una società per il trattamento galvanico dell’alluminio. Il primo laboratorio doveva sorgere a Collepepe, ma alla fine i campanilistici Luigi e Giovanni riescono ad aprirlo nella loro Pantalla. Più tardi le strade dei Granieri si dividono e Luigi, lasciata la serramentistica al fratello Giovanni, decide di arrischiarsi daccapo alla guida della Elcom.
A quarant’anni Luigi Granieri si ritrova in mano un’impresa tutta da costruire. Frequentando le fiere e con in testa sempre il pallino della tecnologia scopre i pannelli termoisolanti, progetta e realizza artigianalmente la prima pressa ed ottiene una fornitura per la Libia di ventimila metri quadri. Allora la Elcom contava sessanta operai e per onorare gli impegni con i clienti si acquistano subito altri macchinari e si lavora giorno e notte.
Nel 1970 con un grande investimento di energie economiche e professionali Granieri può già contare su un impianto di produzione in continuo che finisce per aprire all’azienda il mercato internazionale. Tecnologicamente all’avanguardia e con una rete commerciale perfetta il prodotto Elcom si afferma così ai quattro angoli del globo.
La genìa di Granieri non si ferma ai pannelli. Negli anni ottanta idea una casa antisismica concepita con criteri rivoluzionari. Luminari dell’ingegneria, professori universitari e lo stesso Ministro dei lavori pubblici prima lo ignorano poi, dopo una storica simulazione che vedrà la costruzione Elcom resistere al 10° della scala Mercalli, sono costretti ad inchinarsi e a dare l’imprimatum alla nuova invenzione.
Anno 1991, dal commercio dei pannelli arrivano le prime avvisaglie di concorrenza: il Commendatore sforna allora, grazie alle proprie esperienze personali, l’ultima ardita innovazione della prefabbricazione civile, quelle facciate architettoniche che per la qualità e la versatilità del “Tuderbond” si affermano immediatamente lanciando la Elcom System oltre ogni crisi.
Veniamo ai giorni nostri. Il gruppo Granieri controlla una decina di società, muove un fatturato di qualche decina di milioni di euro; in azienda lavorano con la stessa passione del padre i tre figli – Amanzio, Giammario e Simonetta – il cui impegno è uno stimolo alla vitalità del grande capo.
                                                                                    (articolo pubblicato su “Tam Tam”, luglio 1997)

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