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Giannini come il bambino tra la folla che dice ciò che gli altri non hanno il coraggio di dire

Il terzo atto della “trilogia” di interventi (vedi “Giannini prova a stanare Servoli” e “Giannini fa le pulci anche alla Marini”) del candidato a sindaco della lista civica “Todi viva” prende di petto Getulio Petrini. Lo spunto (o il pretesto) è legato alla tanto dotta quanto innocente segnalazione che Petrini aveva fatto di un testo di Max Weber sulla politica. Ancor più che per i due precedenti interventi, sia per il bersaglio scelto che per i toni usati, è lecito chiedersi cosa possa aver scatenato all’improvviso Maurizio Giannini. E, subito dopo, se tanta attenzione critica verso il centrosinistra non possa procurargli, andando avanti, qualche problema con l’Italia dei Valori che sostiene la sua lista.
“Dobbiamo tutti ringraziare il dottor Petrini – attacca a freddo Giannini – per essersi benevolmente concesso. Per elargire le sue pillole di saggezza, forse nel timore di lasciarsi prendere la mano e di abbandonare il “distacco” che deve contraddistinguere il Politico di razza, usa parole altrui, nel suo consueto stile cordiale ed accattivante, affabile, aperto al dialogo e mai supponente, doti umane che hanno fatto di lui l’uomo più amato di Todi, tanto che non ci sono dubbi che sarà il futuro Vice-Sindaco (alcuni maligni dicono “il Vero-Sindaco”). Non se ne abbia a male il Dottor Servoli: molti Sovrani, che bene o male sono comunque passati alla storia, hanno sempre avuto i loro Richelieu, che li sollevavano dalle incombenze quotidiane permettendo loro di dare il meglio di sè nei balli di corte.
Perché ringraziare Petrini? Perchè finalmente ci ha spiegato dove ha passato tutti questi anni. Qualcuno azzardava l’ipotesi che stesse lavorando, ed invece ecco risolto il mistero: stava studiando Weber. Forse è anche per questo che, come spesso accade per i Politici di razza come lui, anche nella vita professionale ha cercato un incarico (vice presidente del Parco tecnologico di Pantalla) anziché un lavoro, perchè c’è più tempo per studiare.
Non so se Weber abbia detto o no che per misurare due persone bisogna metterle sulla stessa bilancia. Se il Petrini si degna, io mi posso pesare con lui. Lavoro dall’età di 14 anni, mi sono mantenuto all’Università lavorando 4 notti la settimana come centralinista telefonico (e mi sono comunque laureato prima dei 23 anni). Non ho mai avuto incarichi, né tanto meno cariche, grazie alla politica. Ammetto per primo, e me ne vanto, di essere solo un dilettante della politica. Se i politici di professione hanno ridotto Todi in queste condizioni, viva i dilettanti e gli analfabeti!
Il tempo per leggere l’ho trovato comunque. E tra le tante letture, segnalo quella favola in cui un bambino, un piccolo, insignificante bambino, dice quello che tutti tra la folla pensavano ma non avevano il coraggio di dire: IL RE E’ NUDO!”
P.S. Weber diceva che il “distacco” va mantenuto anche da chi subisce intimidazioni e calunnie?

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