Nel corso dell’audizione sono emerse notizie tranquillizzanti dalle 35 stazioni di rilevamento del grado di radioattività a terra che, in Umbria, sono dislocate nel territorio.
I valori rilevati sono tutti nella soglia di base ammissibile.
Valori rimasti tali – è stato sottolineato – anche nel periodo successivo all’incidente nucleare di Fukushima. Diversamente da quanto avvenne invece nel 1986 a Chernobyl.
La notizia è positiva perchè diversamente sta avvenendo sulla costa americana del Pacifico, dove gli effetti del disastro atomico giapponese si stanno facendo sentire sulle popolazioni e soprattutto sui neonati.
Sarebbe necessario – ha detto Giomi– avere ulteriori risorse da usare con parsimonia ed oculatezza, utili per pagare gli straordinari a chi viene richiamato in servizio dal suo turno di riposo a causa di situazioni improvvise e gravi.
Nell’ambito della convenzione sottoscritta con la Regione Umbria, per il potenziamento stagionale dei dispositivi di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, auspico la previsione di maggiori risorse utili a mettere in campo ulteriori attività.”
Nel 2013 (da gennaio ad oggi) sono stati effettuati (soccorso tecnico urgente) 9820 interventi (di cui 1380 per incendi) nella provincia di Perugia; 3984 (di cui 639 per incendi) in quella di Terni. La media è di 40 al giorno”.
Inoltre, “nell’anno in corso, sono stati effettuati e stanno avendo corso interventi legati a calamità nazionali, in Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna. Nell’isola, dopo le alluvioni degli ultimi giorni, sono partite dall’Umbria due unità operative, composte da ruspisti e dai mezzi necessari.”
Peraltro, la struttura nazionale dei Vvff mette a disposizione delle Regioni, risorse, mezzi e personale per gli interventi necessari allo spegnimento degli incendi boschivi, anche attraverso l’utilizzo degli aerei Canadair, dati in uso dalla Protezione Civile.
Sottolineata poi la grande importanza – ha fatto poi sapere il Direttore- l’operatività che arriva dal volontariato.
In Italia sono 600 mila i vigili del fuoco volontari ed anche in Umbria il loro numero è particolarmente alto. Si può diventare quindi vigile del fuoco anche facendo un altro lavoro, basta essere ammessi a corsi di formazione appositamente indetti”.
Tra i progetti in itinere, dopo aver ricordato che è in fase di ultimazione il centro nazionale cinofili di Città di Castello, Giomi ha voluto evidenziare l’attività didattica che i vigili del fuoco stanno svolgendo nelle scuole, grazie soprattutto al supporto di molti vigili in quiescenza. “La prossima settimana – ha concluso – verrà anche sottoscritto un protocollo, insieme ad Inail e Asl, con gli Istituti penitenziari presenti sul territorio regionale dove, secondo le proprie competenze, verranno svolti corsi formativi”.