Condividi su facebook
Condividi su twitter
La notizia data dal capogruppo PRC al Consiglio Provinciale di Perugia, Luca Baldelli; gli uffici umbri, lucani, friulani e molisani verranno coordinati da dirigenti di seconda fascia
logo_usr_umbria_600

“Qualche giorno fa, a seguito di un incontro tenutosi fra Sindacati e MIUR ( Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ), si è sancita una vittoria importante per l’Umbria, rispetto alla quale la Commissione da me presieduta si era impegnata con forza, votando all’unanimità un documento, poi approvato anche in sede di Consiglio : l’Ufficio scolastico regionale umbro è salvo e non dovrà essere accorpato con quello delle Marche – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli – .

Rimane sul territorio, quindi, un presidio fondamentale per la pianificazione delle politiche relative all’istruzione pubblica e all’organizzazione della rete scolastica, degli indirizzi e delle scelte strategiche in tema .
Il Governo ha fatto sapere di aver trovato soluzioni alternative a quella dell’accorpamento e alla formazione di uffici interregionali anche per quanto concerne gli Uffici regionali di Friuli, Molise e Basilicata .
Gli uffici umbri, lucani, friulani e molisani verranno coordinati da dirigenti di seconda fascia
.
Questa vicenda dimostra che l’impegno corale delle Istituzioni, specie nelle realtà territoriali più marginali, decentrate e penalizzate, paga sempre ! Non era scontato si arrivasse ad un risultato del genere ; se fosse mancato l’impegno della Provincia e di tutti gli altri soggetti, istituzionali e non, che hanno sposato la battaglia, sicuramente oggi saremmo qui a piangere la soppressione di un’articolazione fondamentale dello Stato .

Ora, acquisito il risultato, occorre andare avanti con tenacia e unità per ottenere risultati anche su altri fronti, a partire da maggiori stanziamenti per l’edilizia scolastica , partita rispetto alla quale il Governo nazionale non sta dando risposte apprezzabili e anzi sta togliendo agli Enti locali ossigeno vitale.
La civiltà di un Paese si misura anche e soprattutto dall’attenzione che si rivolge, da parte delle pubbliche istituzioni, alla scuola e questo non deve essere uno slogan ma un principio inderogabile” .

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter