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Nel 2007 ricorre il quinquennio della morte

Lo conoscevano tutti come Frate Indovino, il nome con cui aveva battezzato il suo calendario e dove era riportata la sua immagine di frate bonario,nche dava consigli, riportava aneddoti, faceva le previsioni del tempo quando i satelliti erano ancora di là da venire. In realtà l’inventore dell’almanacco ormai famoso in ogni continente si chiamava Padre Mariangelo da Cerqueto (al secolo Mario Budelli), del quale ricorrono nel 2007 i cinque anni dalla morte.
Frate Indovino è scomparso a 87 anni, dopo una vita dedicata alle missioni ed al suo calendario, stampato la prima volta nel Natale del 1945. Le duemila copie, destinate soprattutto agli agricoltori ed abbinate al periodico francescano “Voce Serafica”, andarono a ruba. L’anno successivo nacque ufficialmente il calendario di “Frate Indovino”, attraverso il quale padre Mariangelo voleva affiancare alla sequela dei giorni le previsioni, le fasi lunari, i consigli per gli ortolani e le massaie, oltre ad un messaggio francescano offerto con garbo e letizia. Neppure le 32 mila copie del 1947 furono sufficienti ad accontentare tutte le richieste, visto che la pubblicazione iniziava a varcare i confini dell’Umbria.
Il successo convinse il frate di Cerqueto a fondare nel 1950 l’Opera Frate Indovino, con l’obiettivo di portare avanti le iniziative editoriali collegandole a raccolte di beneficenza. Ed è così che, anno dopo anno, si sono moltiplicate esponenzialmente le copie distribuite (oggi circa 6 milioni) e le rubriche (“Vedo prevedo travedo”, “Lo sapevate?”, il “Grillo sparlante”, tanto per citarne alcune), ovvero dei piccoli concentrati di sapienza popolare trattati con la tipica semplicità e schiettezza dello stile francescano. L’appellativo “indovino” è derivato invece dalle previsioni metereologiche fatte con quasi due anni di anticipo e basate su studi risalenti al XVI-XVII secolo supportati da osservazioni sulle macchie solari e altri fenomeni celesti.
Padre Mariangelo, vestito il saio appena quindicenne e ordinato sacerdote nel 1939, ha trascorso sessanta dei suoi anni a spargere nel cuore della gente semi di sapienza, umana e cristiana, lasciando una preziosa eredità di conoscenza che il calendario “Frate Indovino”, appeso oggi come ieri nella cucina di tante famiglie, continua a tramandare in Italia e nel mondo. Nel quinquennio della sua scomparsa, sarebbe auspicabile che anche Cerqueto, la frazione marscianese che gli ha dato i natali, promuova delle iniziative per ricordarne la figura.

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