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Il Vicus Martis Tudertium sembra confermarsi come uno dei siti archeologici più importanti dell'Umbria
intrageo

Sono ripresi gli scavi del Vicus Martis Tudertium nella zona di Santa Maria in Pantano a Massa Martana. Le indagini, che continueranno nei mesi di giugno e luglio 2013, vedono impegnati archeologi e studenti della Drew University of Madison (New Jersey, USA) sotto la direzione scientifica del Prof. John Muccigrosso, con la concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la supervisione del Dott. Giovanni Altamore della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria ed  il contributo tecnico di Intrageo – Impresa Archeologica di Todi.

Lo scavo è realizzato grazie al contributo del Comune di Massa Martana, il quale ripone grandi aspettative nella prosecuzione delle ricerche. Le campagne di scavo hanno finora fornito interessanti risultati. Il sindaco Maria Pia Bruscolotti commenta: «Le indagini finora effettuate e le prospettive di ricerca sembrano confermare il Vicus MartisTudertium  come uno dei siti archeologici più importanti della regione ed è nostra intenzione costruire un progetto di valorizzazione».

Le precedenti indagini avevano evidenziato l’importanza del sito, conferita dalla posizione lungo una delle principali arterie viarie antiche, la via Flaminia, e dalle imponenti dimensioni in estensione, almeno sette ettari. Nel corso della campagna di scavo è prevista la prosecuzione delle indagini intorno all’edificio absidato rinvenuto nel settore meridionale dell’insediamento, forse attribuibile a una basilica tardoantica, dalle quali si prevede di ottenere maggiori informazioni sullo stesso e sul rapporto con  gli ambienti circostanti.

Il nome del Vicus è ben noto grazie alle attestazioni epigrafiche di epoca romana provenienti dagli immediati dintorni del sito oltre che dalla sua presenza lungo mappe ed itinerari antichi, come nei vasi di Vicarello, che contenevano una lista delle città lungo il percorso da Cadice a Roma, e nella Tabula Peutingeriana, una copia medievale di una carta geografica di età romana. La rilevanza di questo insediamento giustifica pienamente la campagna di scavo in atto, dalla quale si prevede di ottenere numerose nuove informazioni per la ricostruzione della storia del Vicus.

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