In relazione all’articolo “Caccia ai draghi notturni” (Tam Tam dicembre 2006), si informa che il respiro dei draghi, le cui emissioni affliggono da tempo alcune zone della città di Todi senza che si riesca a porvi un limite, sembra sia composto prevalentemente da un gas incolore, di odore pungente: il biossido di zolfo (anidride solforosa, SO2).
Le emissioni di questo gas derivano, oltre che dai draghi, dai processi di combustione che utilizzano combustibili di tipo fossile (gasolio, olio combustibile, carbone), in cui lo zolfo è presente come impurità, e dai processi metallurgici. Una percentuale molto bassa di quello presente nell’aria (6-7%) proviene dal traffico veicolare, in particolare dai veicoli diesel. Il biossido di zolfo era ritenuto, fino a pochi anni fa, il principale inquinante dell’aria ed è certamente tra i più studiati, anche perché è stato uno dei primi composti a manifestare effetti sull’uomo e sull’ambiente, anche quale responsabile del fenomeno delle piogge acide che hanno avuto il loro massimo impatto negli anni ‘70 e ’80. Oggi il progressivo miglioramento della qualità dei combustibili (minor contenuto di zolfo nei prodotti di raffineria) insieme al sempre più diffuso uso del metano, hanno diminuito sensibilmente la presenza di SO2 nell’aria. Un miglioramento che, però, nei dintorni della valle del Naia è stato vanificato dalla comparsa dei draghi.
Il biossido di zolfo è molto irritante per gli occhi, la gola e le vie respiratorie. In atmosfera, attraverso reazioni con l’ossigeno e le molecole d’acqua, contribuisce all’acidificazione delle precipitazioni, con effetti fitotossici sui vegetali e di acidificazione dei corpi idrici, in particolare di quelli a debole ricambio, con conseguente compromissione della vita acquatica. A basse concentrazioni gli effetti del biossido di zolfo sono principalmente legati a patologie dell’apparato respiratorio come bronchiti, asma e tracheiti ed alle irritazioni della pelle, degli occhi e delle mucose. Esposizioni brevi, ma ad alte concentrazioni, possono provocare aumento del ritmo respiratorio e del battito cardiaco. Le precipitazioni acide possono avere effetti corrosivi anche sui materiali edili, manufatti lapidei, vernici e metalli.