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Legambiente chiede di fermare chi inquina e mette a rischio la salute del principale corso d'acqua che attraversa la regione
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Sabato scorso e per l’ennesima volta le acque del Tevere a monte della centralina di Ponte San Giovanni presentavano un evidente sversamento denso e di colore scuro. Ad un’osservazione più attenta poi risultava chiara la presenza di depositi sul letto del fiume, un elemento che non può lasciare dubbi sul fatto che l’incidente non era affatto occasionale.
"Non è la prima volta che ci arrivano dai cittadini segnalazioni di sversamenti e colorazioni anomale del fiume Tevere, circoscritte soprattutto nella zona a monte di Ponte San Giovanni, tra lo sbarramento della centralina per la produzione di energia elettrica a risalire sino a circa 500 mt a monte del ponte della ferrovia – è quanto riporta la nota di Legambiente – segnalazioni che immediatamente verifichiamo e che prontamente rigiriamo agli organi di controllo, in questo ultimo caso alla Polizia Provinciale".
"Occorre una volta per tutte fermare chi, in barba alle leggi, inquina e mette a rischio la salute del Tevere – conclude la nota di Legambiente – sabato, anche se la portata del fiume era ridotta, le temperature erano basse e quindi i rischi di danni irreversibili per gli ecosistemi possono essere stati minimi, ma se ci fossimo trovati in estate, lo sversamento avrebbe potuto causare un consistente abbassamento del tenore di ossigeno disciolto, in misura non tollerabile per la fauna ittica, causando un danno ecologico analogo a quello del 2008 con la morte di tonnellate di pesci".

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