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Nonostante l'imprevisto, dalla direzione aziendale, successo del "bacio bianco" i sindacati si lamentano per il rinvio del "Coordinamento Nazionale Nestlé" dedicato alle strategie e prospettive del gruppo e dello stabilimento umbro della Perugina
bacio
Oggi 23 gennaio era previsto il Coordinamento Nazionale Nestlé in cui si sarebbe dovuto discutere di strategie e prospettive del gruppo e dello stabilimento umbro della Perugina.
Ma c’è stato un rinvio e ciò secondo la Cgil “ci priva di quelle informazioni necessarie per intavolare una discussione sul prossimo calendario di lavoro e per avere un confronto costruttivo con i lavoratori.”

Nel contempo l’organizzazione sindacale chiede all’azienda di credere più al marchio “ Noi riteniamo non più percorribile una strada fatta di scelte al ribasso, e di mero contenimento dei costi; misure che abbiamo condiviso, ma solo come prime risposte alla crisi.
Pretendiamo ora una strategia importante, che dia valore ai nostri prodotti, alla loro freschezza e al marchio Perugina.
Pubblicità e marketing curati nel dettaglio, valorizzazione delle risorse interne, riappropriazione da parte della fabbrica delle leve decisionali: strumenti e metodi che devono, a nostro avviso, dare il senso, in maniera complessiva, della nostra presenza sul mercato, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.

I lavoratori della Perugina hanno sempre dimostrato, non ultimo in occasione del lancio del Bacio bianco, una capacità di reazione, alle richieste del mercato e alle sottostimate previsioni di vendita, di alto livello, impegnandosi sui 21 turni pur di far fronte alle necessità e di dare un prodotto fresco e di qualità.
Ora, però, c’è bisogno di un’azione chiara e di prospettiva da parte di Nestlè.
Se è vero che la crisi economica si è abbattuta sul nostro Paese pesantemente, è altrettanto vero che oggi è il momento di scelte coraggiose e importanti, che faranno la differenza quando usciremo dalla crisi.

Molte aziende del settore crescono, e addirittura nuovi marchi si affacciano sul mercato dei cioccolatini, con interventi pubblicitari rilevanti.
Noi non vogliamo restare alla finestra e aspettare che passi la nottata.
Per troppo tempo ci si è fatti forte della memoria del nostro passato, riducendo al minimo la pubblicità, ora, nella burrasca dei consumi, bisogna illuminare il nostro marchio."

 

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