A seguito delle crescenti proteste – anche da parte di voci autorevoli, come quella del sindaco di Marsciano Alfio Todini – per l’inserimento nelle ultime bollette di Umbra Acque della "quota fissa" per i reflui dei pozzi privati, l’azienda ha diffuso una nota nella quale, oltre a dare spiegazioni sul proprio comportamento e a riconoscere un proprio difetto di comunicazione, annuncia che "in attesa dei necessari approfondimenti congiunti e delle scelte che i Sindaci riterranno di adottare in materia, la Società, autonomamente e responsabilmente, allo stato ritiene opportuno sospendere le richieste di incasso dei suddetti conguagli tariffari per le utenze interessate, che pertanto non saranno considerate morose".
Nel comunicato di Umbra Acque si spiega che "con riferimento alla voce tariffaria della “quota fissa” per i reflui dei pozzi privati, così come correttamente segnalatoci dalla Autorità d’Ambito in sede di revisione tariffaria per l’anno 2012, si tratta di somma dovuta in base a provvedimenti nazionali (Delibere CIPE n. 52/2001, 120/2001 e 118/2008; Circolare del Ministero delle Attività Produttive n. 3521/C del 2001, Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 3629 del 25/09/2009) e di ambito (Delibera ATO n. 12 del 18 dicembre 2002 e Relazione Illustrativa).
Conseguentemente, il soggetto gestore Umbra Acque S.p.a. si è doverosamente adeguato a tali provvedimenti, peraltro già applicati in altri Ambiti Territoriali, chiedendo agli utenti “pozzi privati” il recupero della quota fissa per l’ultimo quinquennio (non soggetto a prescrizione).
L’Azienda sin da subito ‐ sia a mezzo stampa che sul proprio sito internet ‐ ha dichiarato la propria disponibilità a prendere in considerazione eventuali richieste di rateazione ulteriori rispetto a quelle già previste.
Sulle modalità con cui tale conguaglio è stato applicato, Umbra Acque riconosce il difetto di comunicazione/informazione e di questo si scusa formalmente con i Sindaci dei Comuni serviti e con gli utenti interessati.
Massima è la disponibilità dell’Azienda e del suo Consiglio di Amministrazione a valutare ‐ nelle opportune sedi istituzionali già attivate ‐ soluzioni concertate con i Comuni per affrontare e risolvere l’annosa e complessa questione dei pozzi privati, tenendo ferme le seguenti coordinate: garantire equità evitando disparità di trattamento; gravare il meno possibile sull’utenza interessata, rispettare la normativa vigente".