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I parlamentari italiani fanno resistenza al taglio: sia del numero che degli stipendi, ma...
maria-antonietta-sulpatibolo2


Chiedere all’oste se il vino è buono è, secondo una antico proverbio, da stupidi o ingenui
.
Lo stesso si potrebbe dire del chiedere ai parlamentari italiani di ridursi di numero o nello stipendio.
Mentre s’è persa nei meandri delle Camere la proposta di ridurre ad un numero decente i parlamentari, anche l’idea di intervenire almeno sui trattamenti economici esorbitanti trova difficoltà.

Quello che scandalizza non è tanto che ora si rivendichi al Parlamento stesso un’autonomia in materia, mentre tutti gli altri devono subire tagli e taglietti, quanto la mancanza di sensibilità che si sta dimostrando cercando di rinviare alle calende greche, con la costituzione di una commissione, la questione.

Anziché prendere a base per le valutazioni di congruità magari lo stipendio minimo esistente in Italia per i lavoratori o la pensione minima per un ex -lavoratore,  si vorrebbe fare uno studio di comparazione tra gli stipendi di parlamentari, amministratori, consiglieri e sindaci italiani e quelli dei colleghi europei.
Guarda caso una simile comparazione non s’è mai fatta sui redditi percepiti dai comuni mortali italiani ( lavoratori e pensionati) abbondantemente sotto quelli dei paesi con cui ci confrontiamo in Europa.

Sarebbe anche utile, ai parlamentari ed ai politici in genere per meglio capire il gradimento presso il popolo, collegare la loro retribuzione alla percentuale dei voti validi sul totale degli aventi diritto al voto ( e non sui votanti) , ma ovviamente tutti dicono di rappresentare il paese intero, anche se ormai al voto in talune zone ci va meno della metà degli aventi diritto e certo non hanno avuto la delega dagli altri.

C’è da scommettere che quella norma della manovra all’esame del Parlamento che consente al governo di scendere in campo, attraverso un decreto legge, nel caso in cui lo studio della commissione non sia pronto per fine anno, avrà vita breve.

E i parlamentari italiani faranno come la  regina di Francia che propose di distribuire brioche al popolo che manifestava per la mancanza di pane… ma poi si sa come andò a finire

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