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L'iniziativa di CGIL, UIL e CISL per una raccolta fondi in Umbria è stata rilanciata dal segretario regionale di questa ultima organizzazione sindacale
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Anche nella Cisl umbra c’è la consapevolezza che le preoccupazioni per la crisi in atto in Italia sono alla base anche dell’incremento degli infortuni sul lavoro.
Un fenomeno che aveva dato una illusoria impressione di ridimensionamento quando all’inizio della crisi gli occupati erano drasticamente diminuiti, poi per i rimasti la paura del futuro ha fatto impennare il numero dei pensieri che affollano la mente e quindi gli incidenti.

L’organizzazione sindacale peraltro rilancia anche sul piano del concreto aiuto alle famiglie dei caduti sul lavoro.
Il segretario Regionale Ricciarelli  ha lanciato un appello “  chiediamo alle associazioni imprenditoriali di dare la propria adesione all’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil per lanciare nei prossimi mesi una sottoscrizione dei lavoratori e delle aziende per sostenere concretamente con un contributo di 5 euro, il Fondo regionale per dare un aiuto concreto alle famiglie vittime di incidenti mortali sul lavoro, dimostrando così con un piccolo gesto di solidarietà un grande aiuto.”

 

Per il segretario regionale della Cisl Umbria, Claudio Ricciarelli, “L’aumento degli infortuni mortali sono relazionabili anche alla crisi in quanto le preoccupazioni dei lavoratori e delle imprese hanno influenzato tale tendenza…: sulla sicurezza non dobbiamo permettere che si abbassi l’attenzione.
Questa, infatti, non deve essere vista come un costo, ma come un investimento. In quest’ottica le figure come gli Rls e gli Rlst  ( rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza)devono essere rafforzati e non lasciati soli nella loro azione.
Per lavorare in modo efficace, l’impegno di tutti i soggetti coinvolti, compreso quello del sindacato, deve partire dalle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni sul senso civico, la responsabilità e il bene comune. Anche nei corsi di formazione in generale, parlare di sicurezza dovrebbe diventare la regola.
E’ vero che gli ultimi incidenti sul lavoro, sia generali che mortali, hanno avuto degli elementi in comune: come quello di coinvolgere giovani, stranieri, addetti ai lavori pesanti e dipendenti di piccole e piccolissime aziende. Ma questo va a confermare la carenza in termini formativi e informativi in uno dei Paesi dove le norme sono avanzate, ma troppo spesso applicate in modo insufficiente”

Poi Ricciarelli sostiene che “ Bisogna iniziare, anche nella nostra regione, ad applicare bene la legge esistente. Gli Rls e Rlst diventano quindi figure centrali per far in modo che momenti essenziali come la compilazione del documento di valutazione dei rischi non rimanga per molti un atto meramente formale. Dobbiamo fare in modo che si esca dalla crisi attraverso una competizione alta (composta di qualità e di valorizzazione del capitale umano) e non attraverso una mera competizione che punti solo ad abbattere i costi della produzione e con essi quelli legati alla sicurezza.
Prioritario diviene anche il rapporto tra Rsu e Rls, che devono essere coinvolti nella negoziazione aziendale. Anche per questo, in un tessuto come quello dell’Umbria che vede circa il 90 per cento delle aziende con meno di dieci dipendenti, la necessità di organizzare al meglio l’attività dei 25 Rlst dell’Umbria nei vari settori delle piccole imprese.
Dobbiamo sottolineare che per riuscire a raggiungere risultati efficaci è necessario che l’attività di prevenzione e quella di repressione vadano di pari passo.”

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