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La prima causa di morte o di infortunio e di sanzioni emesse nelle attivita' produttive, con oltre il 47% sul totale, è la caduta dall'alto
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Un mese di luglio meno malevolo del solito ha consentito un rallentamento nella crescita, rispetto al 2010, delle morti del lavoro i Italia ma l’Umbria ha poco da gioire perché nella graduatoria fra le regioni è salita dal nono posto al settimo, se si considera l’incidenza sugli occupati ( Terni al 15mo posto e Perugia al 62mo tra le province )

Nei primi sette mesi dell’anno a perdere la vita nei luoghi di lavoro sono state 301 persone. 46 le vittime rilevate solo nel mese di luglio.
Rispetto al periodo gennaio – luglio del 2010 quando le morti bianche registrate erano 280, quest’anno l’incremento segnalato è del 7,5 per cento.
Nel bilancio delle morti bianche, rispetto alla popolazione ‘occupata’, dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, a salire in cima alla classifica è la Valle D’Aosta che fa rilevare un indice di incidenza sugli occupati pari a 70,9 contro una media nazionale di 19,3; secondo il Molise con un indice di 36,1, terzo l’Abruzzo (34,4), quarta la Basilicata (26,2) e quinto il Trentino (21,4), con la Sardegna che precede l’ Umbria.

L’agricoltura rimane il settore più colpito con quasi il 39 per cento
delle morti bianche registrate da Vega Engineering nei primi sette mesi dell’anno seguita dal settore delle costruzioni (22,9 per cento delle vittime).
Rimane ancorata al primo posto tra le cause di morte, la caduta dall’alto con il 24,6 per cento del totale delle morti bianche. Seguita dal ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento (22,3 per cento dei casi), e dallo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle vittime (20,3 per cento).

E proprio la costituzione di un Gruppo di lavoro tecnico per la predisposizione delle Linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall’alto è stata decisa dalla Giunta Regionale dell’Umbria , su proposta dell’Assessore Stefano Vinti.
”Il gruppo di lavoro – ha affermato l’assessore Vinti – nasce dalla constatazione che le misure di protezione, che i lavoratori devono adottare nelle attivita’ lavorative che li espongono al pericolo di cadute dall’alto, in realta’ non riescono a ridurre i gravissimi rischi che ne conseguono, tanto che, ancora oggi, questo tipo di incidenti sono la prima causa di morte o di infortunio e di sanzioni emesse nelle attivita’ produttive, con oltre il 47% sul totale".

Il Gruppo avra’ il compito di dettare le norme di prevenzione per l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza e predisporre un elaborato tecnico. Il documento prodotto dal gruppo tecnico di lavoro sara’ la base per la proposta di legge che la Giunta regionale presentera’ per regolamentare le misure preventive e protettive dei lavori in quota.

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