Quest’ultima novità suscita opposizioni e perplessità già da tempo ed ora nuovi elementi vengono da osservazioni scientifiche.
Già , in Francia, Hérouville-Saint-Clair, una cittadina di 24.000 abitanti, ha proibito l’uso del wi-fi a scuola, dopo che tale tecnologia era già stata implementata. Decisione di un sindaco una volta entusiastico sostenitore del collegamento senza fili ad internet.
Più in generale, oltralpe è stato lanciato "Grenelle des ondes" a Parigi , un progetto governativo mirante alla rimessa in discussione del problema della telefonia mobile, del wifi, e dei potenziali pericoli ad essi collegati
In questa cittadina situata nell’agglomerato di Caen, il wi-fi permetteva alle scuole di collegarsi senza fili ad internet, attraverso il comune, ovvero attraverso una connessione senza fili che partiva da un’antenna installata sul municipio.
La dozzina di siti interessati, ovvero le scuole che utilizzavano il wi-fi ha ora un accesso individuale a Internet, col cavo, non più senza fili ovviamente .
Ispirandosi allo studio «Bioinitiative» realizzato da un collettivo internazionale di 14 scienziati nel 2007, i consiglieri di Hérouville-Saint-Clair si sono preoccupati della nocività di queste onde e hanno preferito applicare un principio di precauzione nei riguardi delle antenne che sono dappertutto: GSM et 3G per la telefonia mobile e Wi-Fi e Wimax per internet.
Nelle scuole inoltre non dovrebbe essere permesso l’uso dei cellulari, e dovrebbero essere promosse campagne per un ‘uso consapevolè di questi dispositivi. Il documento invita i governi a ‘evitare gli errori del passato, quando sono stati riconosciuti con lentezza i pericoli dell’amianto, del fumo e del piombo nella benzina.’
A confermare che anche i segnali dei cellulari non sono così innocui come si vuol credere il fatto che, piazzato un telefonino sotto un’arnia di api, si sono avute reazioni impreviste.
Lo ha scoperto uno studio di Daniel Favre, un ex ricercatore dello Swiss Federal Institute of Technology.
Durante l’esperimento, pubblicato dalla rivista Apidologie, quando il telefono era in stand-by non si apprezzavano da parte delle api reazioni significative, ma quando invece l’apparecchio era in funzione per una chiamata, le api sono sembrate impazzire.
Hanno iniziato ad emettere il tipico suono prodotto subito prima di sciamare, che e’ continuato fino a qualche minuto dopo il termine della telefonata.
E’ un po’ come se gli insetti cantassero “partiam, partiam, partiamo” ma poi restano ferme, non decollano neanche se l’esposizione al segnale dura 20 ore.