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L'istituto diretto dal prof.Garattini, abituale frequentatore della frazione di Cecanibbi di Todi, sta sperimentando un metodo per rallentare il decorso della malattia
garattini

Da uno studio condotto all’Istituto Mario Negri di Milano, diretto dal tuderte d’adozione, almeno nei week end a Cecanibbi, prof. Silvio Garattini, sono giunte una conferma ed una smentita sul problema della Sla.
Studiando i ricordi di 377 pazienti e 754 persone sane dal settembre 2007 all’aprile 2010, i ricercatori hanno concluso che è da escludere che a facilitare l’insorgenza della SLA possano essere terreni contaminati, fertilizzanti o magari l’uso frequente di farmaci.

Una notizia che tranquillizza quanti frequentano i campi di gioco mentre si rafforza l’idea che, soprattutto tra gli sportivi, i frequenti traumi ai quali sono esposti in taluni sport, se non sono la causa della malattia, sono sicuramente un fattore di rischio. Q
uesto potrebbe spiegare in buona parte i numerosi casi di SLA registrati tra i calciatori, sport nel quale la tecnica ormai non basta se non accompagnata da un gioco “maschio” fin troppo visto i continui incidenti.
E’ risultato anche che all’aumentare del numero di traumi aumenta anche il rischio di malattia. E’ stato anche verificato che il rischio è maggiore nei pazienti maschi .
Quasi casualmente, il caffè è risultato quale fattore protettivo in tutte le analisi.

I ricercatori stanno tentando di trovare una cura alla malattia usando cellule staminali del cordone ombelicale che sembra, in esperimenti su animali,  esercitino un ruolo positivo perché la loro introduzione stimola la produzione di fattori della crescita e chitochine anti infiammatorie che andrebbero almeno a rallentare il decorso della malattia. 

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