Non solo Marsciano è tra i buoni scritti sulla lavagna dell’Arpa in tema di raccolta differenziata.
Se nel 2009 sono stati sette, e precisamente, Sigillo, Gubbio, Marsciano, Paciano, Piegaro, Tuoro sul Trasimenoe e Attigliano, i Comuni umbri che hanno superato la soglia del 50 per cento di raccolta differenziata, arrivando, in alcuni, anche al 60 per cento altri territori non meritano di essere scritti nella lista dei “cattivi”.
Infatti, nei Comuni di Corciano, Deruta, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Fossato di Vico e Sangemini, la percentuale di rifiuti differenziati si attesta fra il 40 e il 50 per cento.
È quanto ha precisato l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, in riferimento ai dati diffusi nei giorni scorsi dalla stampa e che relegano l’Umbria tra le regioni italiane meno virtuose nell’ambito della raccolta differenziata. «Premettendo che si è consapevoli di scontare alcuni ritardi rispetto a quanto previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti – afferma Rometti – rispetto alle cifre e alle percentuali pubblicate appare necessario chiarire alcuni aspetti che possono contribuire ad avere una visione corretta della situazione.
La raccolta differenziata in Umbria nell’anno 2009 si è assestata ad un livello pari al 31,34 per cento, con un incremento dell’1,52 per cento rispetto all’anno precedente, mentre i rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale sempre nel 2009, sono stati pari a 539mila252 tonnellate, con un decremento del 2,85 per cento rispetto al 2008 che si traduce in un calo del -3,74 per cento della produzione pro-capite, scesa a 566 kg/abitante.
Dal 2008 al 2009 inoltre, l’Umbria ha raddoppiato i propri quantitativi di raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici con una media pro-capite di circa 6 kg. Un risultato che colloca la nostra regione al secondo posto in Italia subito dopo il Trentino Alto Adige».
«Il dato relativo all’incremento della raccolta differenziata – spiega Rometti – è significativo se si considera che è accompagnato da un calo della produzione pro-capite e che è stato calcolato mediante il criterio adottato con il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che è più ‘restrittivo’ rispetto al passato e analogo a quello utilizzato, a livello nazionale, dall’Istituto Nazionale per la Ricerca Ambientale.
Tale riduzione, è imputabile con probabilità al decremento dei consumi dovuto alla crisi economica, ma anche all’impegno di Comuni di medie dimensioni, come Assisi, Bastia e Umbertide, che hanno provveduto a sottrarre quote significative di rifiuti assimilati dal computo dei rifiuti urbani».
«Il Piano regionale – continua Rometti – prevede tra i punti cardine la riduzione della produzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata attraverso l’applicazione del sistema domiciliare.
A questo scopo l’amministrazione regionale sta promuovendo una serie di iniziative, tra le quali anche la messa in funzione di distributori automatici di acqua, latte e detersivi che ha riscontrato notevole interesse da parte dei cittadini. E, proprio in virtù di questi risultati incoraggianti, continueremo con maggiore slancio ad investire in questo settore invitando le amministrazioni locali a dare il loro contributo.
Nel 2010 – aggiunge Rometti – è stata attivata la raccolta domiciliare su realtà demograficamente importanti come il centro storico di Perugia, Bastia Umbra e Todi, raggiunte dai servizi porta a porta nel corso dell’anno corrente o in via di attivazione nei primi mesi del 2011.
Per quest’anno e soprattutto per il 2011, si possono quindi presumere ulteriori e significativi incrementi del livello di raccolta differenziata in quanto, dai dati provenienti dai gestori del servizio, nelle aree in cui già ora si pratica il servizio domiciliare, la raccolta differenziata raggiunge livelli prossimi agli obiettivi previsti dal Piano regionale».
«L’amministrazione regionale, considerando prioritario il tema dei rifiuti, – conclude l’assessore – sta lavorando attivamente per riuscire a superare i ritardi accumulati, dando attuazione a tutte le azioni previste dal Piano regionale approvato nel maggio del 2009, attivando anche misure premianti per le amministrazioni che raggiungono gli obiettivi attraverso la concessione di contributi per migliorare e potenziare i servizi di raccolta, incentivando in particolare il porta a porta.
I risultati raggiunti, ovviamente, sono frutto di un lavoro delle istituzioni, ma anche della grande collaborazione dei cittadini i quali, recependo l’importanza di differenziare i rifiuti per contribuire al decremento delle quantità smaltite in discarica e al risparmio di materia prima ed energia, hanno incrementato la raccolta domiciliare conferendo molti più rifiuti nei 66 centri di raccolta presenti sul territorio regionale».