Se c’è qualcuno che “dovrà farsi benedire”, prima della prosima stagione motociclistica, questi sembra essere il giovane pilota ternano Danilo Petrucci, che ad ogni gara deve sudare le proverbiali sette camice per portare a casa un risultato accettabile, quando invece alla sua portata sono le posizioni di vertice.
Al FIM Worldcup Superstock 1000, 10° Round a Magny Cours, dopo le brillanti qualifiche di ieri, nel team di Petrucci, seppur in segreto, si sognava di lottare per i primi posti in gara, invece quando tutto sembra a posto…. nel warm up, si rompe il motore alla Bmw della wild card Millet, perde olio in un tratto veloce della pista, e il primo pilota che segue è proprio Danilo Petrucci che nulla può fare per evitare una caduta a forte velocità.
Fortunatamente non ci sono conseguenze per il pilota salvo qualche abrasione, ma la moto è completamente distrutta, si recupera solo la sospensione posteriore.
Manca poco più di un’ora alla gara e il campionato sembra finito anzitempo per il giovane talento del team Pedercini.
Inizia una corsa contro il tempo per allestire una moto e consentire a “Petrux” di disputare l’ultima di campionato, tutti i tecnici e i titolari del team lavorano senza alzare la testa e, stretto l’ultimo bullone, si accende il motore e Danilo parte per la gara.
Petrucci non scatta benissimo al via, non si è fatto in tempo ad installare il sistema di aiuto alla partenza, frizione e cambio sono stati allestiti in pochi minuti, e il motore è quello standard montato sulle moto di serie. Perde altre posizioni nel primo giro e transita 13°. Prende gradualmente confidenza con la nuova moto e inizia una strepitosa rimonta, tanto che la regia francese segue Petrux per tutta la gara nonostante non sia in lotta per le primissime posizioni, e in testa c’è il francese Berger.
Raggiunge il gruppetto in lotta per la sesta posizione, inizia un bagarre senza esclusione di colpi con il pilota romano Giugliano della Suzuki per la sesta posizione. Un Petrux con il coltello tra i denti riesce a mantenere per alcuni giri la sesta posizione, ma soffre veramente troppo in velocità, il suo motore è vistosamente inferiore, e deve fare dei numeri incredibili in staccata.
Proprio in una di queste staccate al limite, all’ultimo giro ha un contatto con la Suzuki, Danilo rimane penalizzato e ne approfitta il pilota che segue da vicino.
Chiude con un ottavo posto che vale come una vittoria.