È stata presentata quest’oggi in Giunta regionale dell’Umbria, l’informativa sui risultati previsionali 2024 e il bilancio di fine legislatura delle 18 società partecipate, agenzie ed enti strumentali della Regione (Gepafin, Sviluppumbria, Puntozero, Parco 3a, Umbria Mobilità, Istituto Clinico Tiberino, Umbriafiere, Sase, Adisu, Afor, Arpa, Arpal, Aur, Scuola Di Amministrazione Pubblica, Fondazione Umbria Jazz, Fondazione Umbria Per La Prevenzione Dell’usura, Ater, Umbraflor).
Il documento, che analizza i dati del primo semestre 2024 e le previsioni di chiusura dell’anno in corso, mette a confronto la situazione attuale con quella del 2018, evidenziando un significativo miglioramento della performance complessiva che prova la raggiunta solidità del sistema delle partecipate regionali e la loro capacità di generare valore per il territorio.
Emerge, infatti, sia l’equilibrio economico che la piena sostenibilità della gestione, a conferma della efficace condotta della nuova governance nonché della qualità degli interventi di risanamento e di rilancio messi in campo durante la legislatura, azioni frutto dell’appropriatezza e della validità degli indirizzi e del controllo da parte dell’Ente regionale.
Particolarmente significativo anche l’impegno sul fronte della sostenibilità, con sette partecipate (Gepafin, Puntozero, Sase, Sviluppumbria, Parco 3A, Arpa e Scuola di Amministrazione Pubblica) che hanno presentato una specifica relazione annuale in tal senso.
Tra i principali risultati, l’occupazione ha visto il personale complessivo delle 18 partecipate passare dai 1.917 dipendenti del 2018 ai 2.074 del 2023, di cui il 93,4% a tempo indeterminato il 45,4% composto da donne e il 5,6% di lavoratori delle categorie protette.
A fronte di questo incremento dell’8,2% della forza lavoro, i ricavi sono aumentati però del 131,3%, con una crescita in valore assoluto di 184,4 milioni di euro tanto che la redditività (EBITDA) ha registrato una crescita del 18%, (pari a +4,7 milioni di euro).
Infine, sul fronte del contenimento della spesa, la spending review si è concentrata sui costi sensibili, come ad esempio mostre, consulenze esterne, spese di rappresentanza ecc., che ha portato a una riduzione di tali voci del 20%, con un risparmio di 533 mila euro.