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Tutto ha avuto inizio negli anni Settanta, oltre mezzo secolo fa: la candidatura della città a Capitale Italiana dell'Arte Contemporanea trae le sue radici da un rapporto profondo e sempre più prolifico
colonne piazza 1979

La storia del contemporaneo a Todi inizia più di mezzo secolo fa, quando già dagli anni Settanta, grandi artisti quali Beverly Pepper, Piero Dorazio e Alighiero Boetti scelsero la cittadina umbra come luogo di vita e lavoro. Le loro case divennero allora anche i loro studi e laboratori; luoghi formativi per allievi – oggi artisti anch’essi; catalizzatori del mondo artistico e intellettuale di caratura internazionale qui giunti non soltanto in villeggiatura ma per collaborare a rassegne espositive come quelle organizzate dall’Associazione di Piazza Maggiore di Dorazio che a Todi portò grandi nomi quali quelli di Carlo Carrà, Max Bill, Hans Harp, Gerardo Dottori, Renato Guttuso.

Tra questi artisti spicca Beverly Pepper, residente a Todi già da alcuni anni, che nel 1979 installò le sue monumentali Todi Columns (nella foto): l’opera simboleggia sia il legame tra l’artista americana, pioniera della scultura in ferro, e la città, sia il ruolo di Todi nel panorama internazionale, dato che le sue sculture sono state esposte in varie città del mondo.
Dagli anni Settanta confluirono o gravitarono poi a Todi anche altre personalità dell’arte contemporanea come Brian O’ Doherty – artista e teorico dell’arte concettuale – e Barbara Novak – storica dell’arte – che vissero nel centro storico, nella così chiamata Casa Dipinta, oggi casa-museo donata al Comune e meta ad elevata attrazione turistica.

Una testimonianza storica della partecipazione al contemporaneo tuderte sono oggi anche i manifesti della longeva kermesse di teatro, danza e spettacolo Todi Festival che negli anni ha potuto contare della firma di artisti del calibro di, fra gli altri, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Alighiero Boetti, Tommaso Cascella e Bruno Ceccobelli che tuttora vive e lavora a Todi.

Oggi Todi continua a valorizzare la sua ricca eredità storica e artistica per proiettarsi verso un futuro dinamico e innovativo. Gli eventi culturali, le collaborazioni con gallerie e musei e i festival artistici hanno reso Todi un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano in modo armonico, dando vita a una città che guarda al futuro con consapevolezza delle proprie radici.
Una città che, attraverso l’arte, celebra la propria storia, ma non si lascia vincolare da essa, scegliendo invece di trasformarla in una base solida sulla quale costruire nuove visioni per le generazioni a venire.

Così, intorno alla principale Piazza del Popolo – una delle piazze medievali più belle d’Italia – si incontra subito la sede della Fondazione Progetti Beverly Pepper, una delle più importanti organizzazioni per la promozione e la divulgazione dell’arte contemporanea a Todi e in Umbria.
Fondata nel 2018, oltre a conservare e divulgare l’opera dell’artista statunitense e a promuovere il  parco pubblico di sculture nel centro storico con venti opere installate, organizza mensilmente eventi gratuiti quali visite guidate nel parco, trekking urbani sull’arte contemporanea con tappe strategiche nelle più importanti realtà della città, laboratori artistici per bambini e famiglie e attività formativo-didattiche per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Necessario citare il Festival delle Arti che la Fondazione Pepper organizza in collaborazione con il Comune e che dal 2021 ha portato a Todi artisti del calibro di Arnaldo Pomodoro, Fabrizio Plessi e Mark di Suvero, invitandoli ad installare sculture monumentali in Piazza del Popolo e più importante, a lasciare tramite comodati d’uso gratuito, una grande scultura negli spazi della città alimentando la visione di un’arte realmente pubblica e democratica presente nella vita quotidiana della collettività.

Attraversando poi Piazza del Popolo si incontra la Via del Duomo, soprannominata Via degli Artisti, con studi e botteghe la cui apertura ha contribuito alla rivitalizzazione di un’area, ciò a dimostrazione di quanto l’arte e la cultura possano fungere da elementi di stimolo per migliorare luoghi, ambienti e spazi.
Qui gli artisti locali, ex allievi dei Maestri del passato e nuove leve, si sono fatti strada aprendo degli atelier mentre, dall’altra parte della strada, si trova una delle gallerie di arte contemporanea: CollAge|Collection Storage di Matteo Boetti (gallerista, poeta e figlio di Alighiero Boetti) che, ancora prima di spostarsi in Via del Duomo, aveva aperto Bibo’s Place in Piazza Garibaldi.

Oggi, in quello stesso luogo, sorge un’altra galleria, quella di Giampaolo Abbondio, gallerista milanese che nel 2021, durante la pandemia, ha scelto Todi come nuova sede per il suo spazio espositivo. Proseguendo verso i Nicchioni Romani, visibili da un fantastico panorama già visibile dal terrazzo della Galleria Abbondio, una piccola porticina apre lo spazio di UNU-Unonell’Unico: un’antica nicchia romana che di volta in volta sfida artisti locali e non, storicizzati ma anche giovanissimi e freschi d’accademia, a lavorare al limite tra l’immaginazione e le esigenze spaziali.

L’arte contemporanea continua fino all’ultimo cerchio delle mura, il più esterno oggi visibile, con la galleria Tower Gallery di Diego Costantini che, proprio come enuncia il nome, trova vita in una torre medievale (Torre Caetani) che svetta proprio di fronte al Tempio di Santa Maria della Consolazione (di attribuzione bramantesca): tre piani in cui l’arte antica si fonde a quella contemporanea. Alla fondazione, alle gallerie e agli artisti, si affiancano poi molte associazioni culturali per il contemporaneo.

Tra queste, la più longeva Todi per l’Arte e la più recente Art Out, entrambe organizzatrici di importanti rassegne artistiche in luoghi storici della città. Un’altra prestigiosa associazione è Todi Circle che, specializzata nel settore della fotografia contemporanea, ogni anno richiama nelle campagne tuderti 12 esperti (curatori, artisti, direttori di musei, gallerie e fiere) da tutto il mondo per una settimana intensiva di studi e confronti sul futuro del fotografico.

La vocazione internazionale di Todi continua a riaffermarsi in nuove associazioni straniere che qui stanno sempre più prendendo piede: International Friends of Art-ex, ad esempio, si propone di portare il mondo a Todi e far conoscere la città al mondo tramite mostre, workshops, talks in cui artisti locali e internazionali sono portati a dialogare; segue poi Todi Arts Studio, di recente fondazione (2023), che organizza residenze per artisti stranieri integrandosi al contesto cittadino.

A svettare su tutto questo è arrivata a fine luglio l’inaugurazione della restaurata Torre del Palazzo dei Priori (XIII secolo), oltre 400 metri destinati ad ospitare a breve il Museo di Arte Contemporanea della Città di Todi.

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