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Arroganza e pressapochismo sono le due note che hanno contraddistinto – da sempre – ogni Amministrazione guidata da Ruggiano. Ruggiano, però, non si è accontentato di far danno solo a Todi e ha deciso di esportare questo modello anche in Umbria, dall’alto del suo ex (per fortuna, sic!) ruolo di Presidente AURI. 

Sappiamo bene che il Sindaco Ruggiano è favorevole alla costruzione di un inceneritore a Todi, nonostante le goffe smentite dei forzisti locali. Sappiamo bene che Todi risulta essere uno dei luoghi più “idonei” alla costruzione dell’impianto di incenerimento. E, allora, cosa ha fatto Ruggiano? Con estrema arroganza e disprezzo per le regole non scritte della democrazia, Ruggiano ha dimostrato ancora una volta uno scarso rispetto per le Istituzioni e, a meno di tre giorni dalla scadenza del suo mandato di Presidente AURI, ha emesso un avviso pubblico per sollecitare proposte di iniziativa privata finalizzate alla realizzazione e gestione dell’inceneritore. Ma non è tutto. Con il pressapochismo che caratterizza la sua azione di governo, Ruggiano ha commesso anche gravi e strani “errori procedurali”. 

Nell’avviso pubblico da lui emesso, viene lasciata ai “privati” la decisione sulla localizzazione dell’impianto, basandosi sulle aree dichiarate idonee dalla Regione. Tuttavia, la Legge Regionale 11 del 2013 prevede che sia proprio AURI a decidere l’ubicazione dell’inceneritore. Ci sembra evidente il goffo tentativo di scaricare la scelta dell’area dove realizzare l’impianto sui privati, piuttosto che assumersi la responsabilità politica di una scelta che sarebbe spettata invece ai Sindaci componenti degli organismi di AURI e, in primis al Presidente, cioè ad Antonino Ruggiano. Ma come al solito (a Todi conosciamo bene il “metodo Ruggiano”) quando c’è da prendere una decisione scomoda lui non c’è e se c’è dorme o non ha sentito, non ha saputo ….. In sintesi tira il sasso (vuole l’inceneritore dell’Umbria a Todi) ma nasconde la mano (non decide lui). E qui entra in scena Regione Umbria: la Tesei e i suoi sodali, accorgendosi dell’errore procedurale che potrebbe portare all’annullamento della manifestazione d’interesse da parte dei privati, corre in soccorso di Ruggiano (e come ti sbagli!) in pochi giorni modifica la legge regionale 11/2013 proprio per far sì che il percorso individuato da AURI sia corretto. Peccato però che tale modifica entrerà in vigore solo il 17 agosto 2024, a meno di un mese dall’emissione del bando di AURI, che resta dunque annullabile. 

Ricordiamo a tutti i cittadini tuderti e umbri che il bando per l’impianto di incenerimento prevede un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro. Come mai tutta questa fretta nell’approvazione del bando pubblico? È accettabile gestire investimenti di tale portata con un approccio raffazzonato, che espone a ricorsi e altre criticità? 

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