Quindici indicatori turistici comunali confrontati con quelli provinciali: sono quelli che la società Demoskopika, primario istituto di ricerca nazionale, ha appena consegnato all’Amministrazione Ruggiano il rapporto “Local Data Tourism”, un insieme di indicatori, appunto, a supporto delle decisioni nel settore della pianificazione e implementazione di strategie turistiche efficaci, dalla promozione fino alla gestione delle risorse.
“Il report – sottolinea il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano – rappresenta uno strumento prezioso che, essendo il frutto di un approccio scientifico, consentirà alla Giunta e ai decision maker del comparto di ragionare su politiche di sviluppo partendo da un’analisi ragionata e puntuale”.
Alcuni dati. Nel 2023 la destinazione comunale presenta un livello di internazionalizzazione pari al 30% per gli arrivi (ovvero 30 turisti su 100 provengono da Paesi esteri) e al 41% per le presenze. Analizzando la distribuzione dei flussi tra le strutture ricettive censite emerge che il peso del settore alberghiero è pari al 37,5% per gli arrivi e al 34,5% nelle presenze, mentre la componente extralberghiera ha registrato una quota del 62,5% per gli arrivi e del 65,5% per i pernottamenti.
La spesa turistica, ovvero la somma di denaro spesa dai visitatori per beni e servizi nella destinazione durante i loro viaggi e soggiorni, risulta attestata a Todi a circa 58 milioni di euro, con una crescita del 110% rispetto al 2022. Nell’importo vengono ricomprese le spese di trasporto, alloggio, pasti, attività ricreative e shopping.
Interessanti gli indicatori riferiti a resilienza turistica, esperienza del visitatore e governance. Il primo parametro è il frutto di cinque diversi indici che analizzano l’utilizzazione delle strutture, la quota di mercato, il tasso di crescita, di pressione e di sostenibilità.
In termini generali emerge che l’evoluzione temporale del flusso dei visitatori presenta un tasso di crescita pari a 29 rispetto ad una media provinciale del 22,8; che la pressione turistica è del 2,6 rispetto ad una media provinciale del 2,5; che l’indicatore di sostenibilità, definito da Ispra in relazione a quanto i rifiuti risentano del movimento turistico, è pari a 11,6% rispetto ad una media provinciale del 13,2.
“Il rapporto offre numerosi spunti neutrali di riflessione – commenta il vice Sindaco con delega al turismo Claudio Ranchicchio – motivo per cui potrà essere opportuno sottoporli ad una condivisione ragionata al tavolo del turismo o anche in un incontro pubblico aperto non solo ai portatori di interesse ma a tutta la cittadinanza”.
Il capitolo “esperienza del visitatore” contiene altri cinque indicatori. Uno di questi è la spesa pro-capite, che si attesta a livello provinciale a 771 euro mentre a Todi sale fino a 950 euro. Buono l’indice della qualità della ristorazione, che vede Todi conseguire un punteggio di 58,6 rispetto ad una media provinciale del 53,9. Il valore, in questo caso specifico, è calcolato come media delle valutazioni ricevute dalle strutture rilevate su TripAdvisor e The Fork.
A livello di qualità dell’offerta ricettiva, alberghiero ed extralberghiero, si rileva invece un punteggio di 60, più basso rispetto ad una media provinciale pari a 70,7. La misura della qualità dell’offerta culturale della destinazione vede Todi tornare sopra la media provinciale con un punteggio di 53,8 contro il 51,6 della media.
“L’individuazione dei punti di forza e dei punti di debolezza – aggiunge il Sindaco Ruggiano – confermano alcune valutazioni empiriche e ne smentiscono altre: proprio per questo potranno fornire un importante contributo alle scelte volte alla definizione di una nuova governance e strategia turistica della città“.
Ancora dati. L’efficacia economica delle strutture di ospitalità è a Todi pari a 269, rispetto ad una media provinciale di 321. La reputazione complessiva della destinazione in relazione all’offerta culturale, ricettiva e ristorativa si ferma a 59,2 rispetto ad una media pari a 63,2. L’indice di attrattività raggiunge invece a Todi 208,1 punti rispetto ad una media provinciale di 181.
A livello invece di densità/saturazione turistica, un valore che da una parte definisce una popolarità elevata ma può dar luogo anche a problemi di stress ambientale, Todi si ferma a quota 658 contro una media provinciale di 927. Un dato che in questo caso si spiega facilmente essendo rapportato all’estensione territoriale della destinazione, con Todi forte di essere tra le prime cinque municipalità umbre più vaste.
La misurazione complessiva della destinazione comunale evidenzia una performance di Todi superiore nella maggior parte delle aree di analisi individuate. Più che significativi i punteggi rilevati per l’area “governance e strategia ((102,1 contro 98,2) e per l’area “esperienza del visitatore (101,1 contro 97,1). Inferiore rispetto al dato provinciale, invece, l’area “resilienza turistica” (93,3 contro 105,4).
L’indice generale del Local Data Tourism – LDT Index (102,5 contro 95,7), infine, conferma il buon piazzamento del Comune nel contesto turistico locale. L’apertura di questi ed altri dati contenuti nel rapporto alla comunità turistica e a quella cittadina in generale saranno da stimolo per indirizzare provvedimenti, investimenti ed iniziative, sia pubbliche che private.