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Il 30 per cento ha meno di 14 anni; nei giovani i disturbi della nutrizione rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali
laura dalla ragione

Dal 2000 ad oggi sono passati da 300mila a 3 milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute. Significativo anche l’aumento delle richieste di aiuto al numero verde istituto a livello nazionale “Sos disturbi alimentari”, istituito a Todi nel 2011 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha visto raddoppiare le chiamate dal 2020 al 2023.

In Umbria, secondo i dati resi noti da Laura Dalla Ragione (nella foto), psichiatra, psicoterapeuta e fondatrice della rete per i disturbi del comportamento alimentare della Usl 1 dell’Umbria, sono 22mila in Umbria le persone che soffrono di disturbi alimentari, di cui il 30 per cento con meno di 14 anni. A crescere in modo preoccupante, infatti, soprattutto gli adolescenti, per i quali i disturbi della nutrizione rappresentano la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Già prima della pandemia, secondo la survey epidemiologica condotta a livello nazionale nell’ambito del Progetto “Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti)”, finanziato dal Ministero della Salute e conclusosi a febbraio 2021, mostravano un aumento della patologia e una difficoltà di accesso alle cure in molte regioni italiane. I dati della Survey rivelavano un ulteriore abbassamento dell’età di esordio (il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni) e una maggiore diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni comprende il 10%).

Identificare la patologia e intervenire precocemente diventa fondamentale per contenere il rischio di complicanze organiche rilevanti a carico dell’organismo che possono portare alla morte, in particolare nell’anoressia. Anche per questa ragione è importante agire sulla consapevolezza e l’informazione, in particolare dei giovani, affinché possano comprendere che esiste una rete di supporto da parte delle istituzioni sanitarie pubbliche, con strutture dedicate ai DCA, e delle associazioni impegnate nella prevenzione, studio e ricerca nell’ambito dei disturbi del comportamento alimentare.

Tra gli obiettivi della due giorni di Amati Festival, che si terrà a Todi il 1 e 2 giugno,  in occasione della Giornata mondiale per i disturbi alimentari, molti saranno i momenti di dibattito e confronto sul tema per far comprendere che da queste patologie si può guarire.

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