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Un volume celebra la cultura di un prodotto fortemente identitario, con una originale sezione dedicata alla iconografia del tartufo dopo l'invenzione della stampa, frutto del lavoro di ricerca di Francesco Allegrucci
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Sua maestà il tartufo è celebrato in un bel volume edito da Fabrizio Fabbri Editore: “Truffle/Truffe. Il tartufo: una storia di grandi passioni”, nato da un’idea di Francesco Allegrucci (già autore nel 1992 di “Un diamante in cucina”) e curato da Sonia Merli e Marco Maovaz.
L’opera si inserisce nel percorso di valorizzazione del tartufo in termini di valorizzazione culturale.
Un lavoro che punta a dare consapevolezza di quanto la cultura del tartufo sia identitaria e radicata nei territori e, nel contempo, di come essa costituisca uno dei collanti della biodiversità e dell’etnodiversità italiana, legata come a forme pre-agrarie di competenze e pratiche.
Tre le sezioni nelle quali si articolano le 175 pagine. La prima dedicata alla storia, con una narrazione che parte dall’antichità per poi arrivare al medioevo e quindi snodarsi dal Cinquecento al Novecento.
La seconda, altrettanto originale, incentrata sulla iconografia del tartufo dopo l’invenzione della stampa, frutto proprio del lavoro di ricerca di Allegrucci.
La terza, invece, più prosaica dedicata alla gastronomia, con quattro ricette cult.
“Il volume vuole essere un omaggio postumo alla passione di Francesco Allegrucci – scrive la moglie Barbara Bettelli nella prefazione – noto per il grande impegno profuso nella promozione e valorizzazione del tartufo come ambasciatore della tavola italiana nel mondo”.

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