La vicenda della soppressione delle Province ha da tempo assunto un aspetto ridicolo.
Dopo che il Presidente dell’Unione Province Italiane aveva riferito di aver avuto direttamente dal Presidente del Consiglio che non era prevista, nella manovra, alcuna soppressione, per interposta persona la soppressione è riemersa ed è stata approvato un emendamento in Parlamento.
Ma il limite di 200mila abitanti, all’inizio si parlava di 220mila, che porterebbe solo alla soppressione di quattro province è ritenuto “ridicola” dal leader dell’Udc per il quale bisogna almeno abolire quelle sotto i 300 mila abitanti.
Le province interessate che, secondo i dati Istat, ed alcuni organi di stampa, relativi all’anno 2009, sarebbero quattro: Vercelli (180.111 ab.) in Piemonte ,Isernia (88.895 ab) in Molise, Fermo (176.488 ab) nelle Marche e Vibo Valentia (167.334 ab) in Calabria.
Altre tre province sarebbero ancora in forse perchè pur avendo meno di 200 mila abitanti potrebbero non rientrare, secondo un sub emendamento, in quanto al 50 per cento con territorio montano; si tratterebbe della provincia di Biella e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, e di Crotone in Calabria.
In questa sub categoria che si salverebbe per il rotto della cuffia anche Rieti che, secondo i dati Istat, ha 159.018 abitanti.
Ma se il limite dovesse aumentare a 300mila il numero di province interessate, salvo deroghe per essere confinanti con stati esteri, in regioni a statuto speciale o prevalentemente montane aumenterebbe a dismisura, si partirebbe dalla 73ma nella graduatoria della popolazione fino alla 110ma:
Dopo che il Presidente dell’Unione Province Italiane aveva riferito di aver avuto direttamente dal Presidente del Consiglio che non era prevista, nella manovra, alcuna soppressione, per interposta persona la soppressione è riemersa ed è stata approvato un emendamento in Parlamento.
Ma il limite di 200mila abitanti, all’inizio si parlava di 220mila, che porterebbe solo alla soppressione di quattro province è ritenuto “ridicola” dal leader dell’Udc per il quale bisogna almeno abolire quelle sotto i 300 mila abitanti.
Le province interessate che, secondo i dati Istat, ed alcuni organi di stampa, relativi all’anno 2009, sarebbero quattro: Vercelli (180.111 ab.) in Piemonte ,Isernia (88.895 ab) in Molise, Fermo (176.488 ab) nelle Marche e Vibo Valentia (167.334 ab) in Calabria.
Altre tre province sarebbero ancora in forse perchè pur avendo meno di 200 mila abitanti potrebbero non rientrare, secondo un sub emendamento, in quanto al 50 per cento con territorio montano; si tratterebbe della provincia di Biella e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, e di Crotone in Calabria.
In questa sub categoria che si salverebbe per il rotto della cuffia anche Rieti che, secondo i dati Istat, ha 159.018 abitanti.
Ma se il limite dovesse aumentare a 300mila il numero di province interessate, salvo deroghe per essere confinanti con stati esteri, in regioni a statuto speciale o prevalentemente montane aumenterebbe a dismisura, si partirebbe dalla 73ma nella graduatoria della popolazione fino alla 110ma:
73.Pistoia 290.596; 74.Benevento 288.726; 75.Savona 286.646; 76. Piacenza 285.922; 77.Caltanissetta 272.289; 78.Siena 269.473; 79. Rovigo 247.164; 80. Prato 246.034; 81. Trieste 236.393; 82. Terni 232.540; 83. Campobasso 231.900; 84. Grosseto 225.861; 85. Lodi 223.630; 86. La Spezia 223.071; 87. Imperia 220.712;88. Asti 220.156; 89. Belluno 214.026;90. Ascoli Piceno 212.846; 91. Matera 203.770; 92. Massa-Carrara 203.698;