In piazza della Repubblica a Perugia, in una apposita tensostruttura, è stato presentato il progetto della lista civica Progetto Perugia. Il programma dell’evento ha visto la partecipazione degli assessori, consiglieri ed esperti in vari ambiti. La scaletta ha previsto discussioni concentrate su questioni cruciali, quali: sicurezza, legalità urbana, mobilità sostenibile, qualità della vita, welfare, innovazione economica, cultura e urbanistica. Il sindaco Andrea Romizi ha portato i saluti istituzionali nell’aprire l’incontro.
A seguire è stato proiettato un video che racconta una sintesi del lavoro svolto da Francesco Calabrese, in qualità di assessore, che fu uno degli ideatori della lista. Tutti gli assessori del comune di Perugia, Edi Cicchi, Otello Numerini, Leonardo Varasano, Francesco Vignaroli, Cristiana Casaioli, hanno preso la parola per ricordare la figura politica dello scomparso Francesco Calabrese.
Parlando del tema della sicurezza, con la lista civica Progetto Perugia, il consigliere comunale Massimo Pici (che è anche segretario del maggiore sindacato di Polizia, il Siulp) ha posto un focus sulla sicurezza nella città di Perugia, aprendo il suo intervento con la proiezione del filmato dal titolo “zbun” che in lingua tunisina significa cliente di droga (video produzione del 2011 realizzato dalla giornalista Vanna Ugolini) documento video utile a evidenziare la stretta connessione tra sicurezza e legalità. Mediatore della discussione il giornalista Nicola Bossi.
“Occorre centrare bene il significato di sicurezza – afferma Massimo Pici – distinguendo bene tra i compiti delle forze dell’ordine e quello delle altre istituzioni. Il problema, per esempio, dello spaccio e’ responsabilità delle forze dell’ordine – sottolinea Pici – mentre il comune ha il dovere di intervenire e incidere sulla grande richiesta che da sempre c’è a Perugia, con politiche sociali mirate per i giovani”.
È stato evidenziato che nel 2011 il dibattito pubblico – politico si era diviso tra quelli che chiedevano il carcere per i clandestini spacciatori e chi invocava accoglienza e integrazione . Entrambe inadattabili e inutili per le circostanze in oggetto. L’approccio pragmatico del sindacato, che e lo stesso che si spera applichi il comune, ha consentito di sollecitare la questione dei (allora) C.I.E centro identificazione ed espulsione , ora chiamato diversamente ma, unico strumento in grado di contrastare l’immigrazione clandestina, attuale oggetto di discussione del Governo. Nello stesso filmato venivano evidenziati atteggiamenti di alcuni personaggi (affitti in nero, vendita schede telefoniche senza documenti ecc) che rendevano inutile il lavoro delle forze dell’ordine. Conoscere il passato, potrebbe aiutare ad evitare di rifare gli stessi errori. Ad oggi la sicurezza del comune dovrebbe basarsi su rapporti tra vari soggetti, tra cui le associazioni di quartiere; infatti è solo attraverso loro che si riuscirà ad avere una partecipazione attiva e capillare al monitoraggio e prevenzione della sicurezza nel nostro territorio. “
È necessario favorire e sostenere le associazioni in tutte le loro attività – afferma Angelo Biondo (dirigente Siulp ) – si faranno vivere tutte le zone di Perugia, con organizzazione di micro eventi, con l’istallazione di telecamere e, in contemporanea, con la diffusione e promozione dei temi della legalità anche nelle scuole, per sviluppare comportamenti virtuosi e sinergici che rendano più incisivo il lavoro delle forze dell’ordine”. La quattro giorni di appuntamenti del “Progetto Perugia” si concluderà domenica 10 settembre con l’iniziativa su “Generazioni Verdi a Perugia: costruiamo il futuro attraverso sport, impegno e solidarietà”.