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Veleno fulminante nascosto nell'eroina ha ucciso almeno 27 volte: il fatto è stato accertato nel torinese dalla polizia scientifica
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Un uomo di 41 anni, originario di Spoleto, è stato trovato morto nei bagni della stazione ferroviaria di Assisi. Accanto al corpo c’era una siringa usata da poco
.
Il fatto potrebbe essere una "normale" overdose, ma quanto scoperto da poco più di un mese in Piemonte lascia aperte, in attesa degli accertamenti medici, anche altre ipotesi inquietanti.
Un’interrogazione parlamentare dei giorni scorsi ha rilanciato una notizia rimasta per molto tempo quasi nascosta e la cui non conoscenza potrebbe aver impedito di accertare se una vera e propria “strage” compiuta nell’estate del 2009 nel torinese, a danno di eroinomani, abbia avuto repliche anche in altre zone d’Italia.
A gennaio di quest’anno i laboratori della polizia scientifica hanno individuato uno stupefacente oppioide particolare, denominato «6-Mam», di provenienza afgana, che avrebbe provocato la morte di 27 cittadini tossicodipendenti,
Secondo le dichiarazioni del professor Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, raccolte dal quotidiano la Stampa: «Alcuni cadaveri sono stati trovati con ancora le siringhe conficcate nelle braccia. Una morte fulminea. Il tempo di assimilazione della molecola è di pochi secondi, molto più veloce dell’eroina».
Rispetto al perché è stato immesso sul mercato criminale uno stupefacente così letale, Serpelloni dichiarò: «Impossibile ricostruire questo tipo di scenari, noi possiamo solo accertare il tipo di sostanza utilizzata, le caratteristiche chimiche, le aree di provenienza.
E cercare di evitare, in futuro, con la prevenzione, una catena di morti di queste dimensioni spaventose»

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