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La città ospiterà il 17 e 18 settembre un Summit con 150 delegati dall'estero: l'evento è parte di un un progetto che punta a trasformare la regione in un hub globale per la food innovation, offrendo alle startup un ecosistema di crescita ideale
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Todi si appresta a diventare la Davos della Food Innovation, la sede di un summit mondiale in tema di cibo. Non si tratta di un’ipotesi campata in aria: ci sono già le date – il 17 e 18 settembre – e c’è già una lista di attesa a fare da coda ai selezionatissimi 150 delegati che saranno presenti da tutto il mondo per discutere delle sfide del prossimo futuro in campo agroalimentare. Tra gli invitati ci sono Saswati Bora di The Nature Conservancy, Paul Newnham di SDG2 Advocacy Hub, Nadav Berger di Peakbridge, Nadim El Khazen di Edmond de Rothschild, Million Belay di AFSA, Merijn Dols di Danone, Marc Oshima di Aerofarms, Jorge Pinto Ferreira della FAO, Jeff Tkach del The Rodale Institute, Guillaume Daoulas di Ÿnsect, Howard-Yana Shapiro della UC Davis. Nomi autorevoli e prestigiosi e assai più nutrita, composta in modo volutamente variegato, che va dalle grandi corporation alle associazioni di agricoltori, fino ad arrivare alle attrici di Hollywood e agli influencer, tutto sotto la regia di Edible Planet Ventures (www.edibleplanetventures.com/attendees), la piattaforma olistica aggregatrice di venture capital che ha come missione quella di connettere talenti e risorse in giro per il mondo al fine di promuovere il cambiamento.

Al centro di The Edible Planet Summit, questo il titolo scelto per l’evento, i temi della produzione sostenibile di cibo, lo spreco alimentare, la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici, il benessere animale, le abitudini alimentari e tutto quanto ruota intorno al settore da sempre primario ma che ha bisogno, tanto più dopo gli ultimi shock, di reinventarsi facendo leva sull’innovazione in tutte le direzioni, affrontando i problemi con tutti gli strumenti che le nuove tecnologie possono offrire, mettendo a fattor comune le energie umane e le risorse economiche. In pratica serve una regia, che potrebbe essere italiana, visto il peso, soprattutto in termini di qualità, che i prodotti del Belpaese e la sua enogastronomia hanno a livello planetario.

Da tutto questo nasce l’idea di The Edible Planet Summit, che viene presentato come un evento fortemente pragmatico, durante il quale i partecipanti verranno coinvolti in un mosaico di incontri one-to-one, attività di co-design, workshop, esperienze immersive e networking. Una due giorni che, al di là dell’impatto sull’economia cittadina, sarà in grado di generare un grande ritorno di immagine per la città di Todi, nell’immediato ma soprattutto nel lungo periodo. E questo perchè proprio in Umbria, con capitale a Todi, Edible Planet Ventures sta portando avanti un progetto molto più articolato ed ambizioso che punta a trasformare la regione in un vero e proprio hub globale per la food innovation, offrendo alle startup un ecosistema di crescita, una sorta di Silicon Valley del comparto, che in Italia ancora manca.

Cuore dell’evento sarà la stesura della Edible Planet Chart, un documento che scaturirà dal dibattito dei differenti tavoli di lavoro e che offrirà strategie e linee guida concrete a tutti gli attori della filiera. La lista degli invitati è stata curata direttamente da Sharon Cittone (nella foto), fondatrice di Edible Planet Ventures e tra gli animatori dell’esperienza di Seeds&Chips, un personaggio in prima linea a livello mondiale nella costruzione e nell’ampliamento dell’ecosistema globale del foodtech e agtech da quasi un decennio. Il suo lavoro con start-up, aziende, investitori, policymaker, istituzioni e giovani le è valso l’inserimento nella classifica di Forbes delle donne più potenti del mondo che plasmeranno il futuro del cibo.

Sharon Cittone è convinta che per trasformare il sistema alimentare globale sia essenziale promuovere la cooperazione tra player ad ogni livello della filiera, e ha dedicato la sua carriera a costruire un ampio network internazionale che oggi coinvolge i leader e le organizzazioni più influenti del settore. Attualmente Sharon è membro dell’Advisory Board del World Food Programme Italia e di due fondi internazionali, Founding Board Member dell’AgriFood-Tech Italia Association e Mentor di acceleratori del calibro di Rockstart Agrifood e del FoodTech Accelerator di Deloitte. Sharon è anche Global Chair Food Innovation di G100. L’organizzazione multisettoriale riunisce premi Nobel, ex capi di Stato, ministri, donne d’affari, filantropi, investitori, imprenditrici, leader aziendali e community leader con l’obiettivo di creare opportunità per le donne nel mondo.

Prima di fondare Edible Planet Ventures, Sharon ha ricoperto per cinque anni il ruolo di CCO di Seeds&Chips, contribuendo alla crescita della società tramite la creazione di contenuti e la consulenza su strategie aziendali di alto livello, metodologie di open innovation e piani di espansione sui mercati esteri. Sua la mente, come detto, dietro Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit, per anni il più importante evento internazionale dedicato al futuro del cibo. Chi l’ha incontrata e conosciuta in questi mesi a Todi, Sindaco Ruggiano ovviamente in primis, ne ha apprezzato la visione e la concretezza, oltre alla determinazione nel dare vita a “Food Innovation Umbria”, per il quale è stato scelto l’acronimo DNA (dalle ultime lettere delle tre parole), ovvero Disrupt, Network, Accelerate, ovvero l’Agrifood come motore di crescita per il futuro della regione. E di Todi.

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