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Da Roma arriva l'elemosina per le zone terremotate: 15 milioni rispetto ai 350 stimati per i danni subiti. L'ira degli amministratori si scaglia contro le passerelle televisive fatte in questi due mesi: "servono fatti e non apparizioni per una manciata di voti".
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Nell’atteso incontro che si è svolto al Kiko di Spina martedì sera, con il Sindaco Todini, con l’assessore regionale alla Protezione Civile Riommi e con il funzionario della Protezione Civile Costantini, non sono arrivate buone notizie per la popolazione.
Oggetto della serata era la valutazione dei contenuti della proposta di ordinanza di Protezione Civile trasmessa dal governo alla Regione dell’Umbria.
Todini ha preso la parola per primo, in un Kiko che ospitava circa 300 persone molto interessate all’argomento: “La proposta è giunta alla regione il 28 Gennaio, non è al momento operativa, deve essere prima concordata con la Regione ed al momento l’accordo non c’è, visto che ci sono gravi carenze nella proposta”.
Lo scopo della serata è quindi diventato quello di condividere i problemi e le preoccupazioni su questa direttiva: “Sono state belle parole quelle dette dai vari esponenti del governo” ha detto il Sindaco di Marsciano “peccato che non sono stato coerenti con le promesse, facendoci una proposta che sa di elemosina”.
L’unica certezza condivisa da questa proposta è il commissariamento: una volta che verrà diramata la direttiva verrà nominato un commissario dell’emergenza che sarà il Presidente della Regione.
“La speranza” per Todini “è che la fase di trattativa con il governo sia rapida ed efficace, la Protezione Civile è una disciplina nazionale e regionale, le cose si concordano non dobbiamo elemosinare, vogliamo ciò che ci spetta, niente di più, niente di meno”.
Dopo il Sindaco ha preso la parola Riommi: “Dobbiamo necessariamente superare le problematiche al più presto, purtroppo la nostra regione è esperta di terremoti e la nostra lettera di risposta alla direttiva è già pronta, volevamo prima confrontarci con voi visto che è fondamentale un rapporto stretto con le popolazioni colpite dal sisma, per lavorare più velocemente e per ottimizzare le risorse”.
La bozza dell’ordinanza è composta di 7 articoli, ai quali andranno aggiunti degli emendamenti che la Regione sta proponendo: “Già nei terremoti che abbiamo avuto” prosegue l’assessore regionale “si puntava a ricostruire migliorando, cercando di rendere più avanzata la struttura antisismica degli edifici lesionati; è quello che chiediamo anche per il terremoto di Spina”.
Un’altra grande criticità della bozza è che, quando si parla di recupero, si parla di unità immobiliari e non di edifici; anche sull’autosistemazione la bozza di ordinanza è errata ma, secondo l’assessore, li è solo un problema formale già risolto.
“Un’altra richiesta sarà quella dell’aumento temporaneo delle strutture tecniche del Comune di Marsciano” dice Riommi “per far fronte alla grande quantità di lavori che piomberanno sulla struttura comunale per la ricostruzione”.
Prima della chiusura del suo intervento, l’assessore regionale gela la platea presente: “A fronte dei 350 milioni di euro richiesti, 260 dei quali per Marsciano, la bozza ha stanziato solo 15 milioni di euro per l’emergenza; con questa cifra neanche si può iniziare a far niente, basti pensare che solo le infrastrutture scolastiche hanno subito 26 milioni di euro di danni”.
Ora c’è da capire se questo finanziamento sarebbe definitivo o sarebbe una prima piccola rata: “In altri terremoti ci venne data la metà di quanto richiesto subito, il resto dilazionato negli anni, dobbiamo capire cosa è successo”.
Venerdì, in occasione della sua visita in Umbria, Bertolaso si incontrerà con esponenti della Regione dell’Umbria proprio per discutere della bozza di ordinanza.
Dopo la notizia che ha impietrito i marscianesi ha ripreso la parola il Sindaco: “Ognuno deve fare la sua parte, se le cose stessero realmente così noi non possiamo fare niente, abbiamo già speso 1 milione di euro per i primi interventi , io chiedo che chi si è preso degli impegni, venendo qui a fare promesse davanti alle telecamere, mantenga quegli impegni, visto che la bozza che ci è stata consegnata è semplicemente indecente”.
Una notizia inaspettata veramente questa dei 15 milioni di euro: bisognerà capire nei prossimi giorni cosa si può fare ma è evidente che il divario fra i 350 richiesti ed i 15 avuti è quasi incolmabile.

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