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Preg.mi Consiglieri II Commissione Consiliare Regione Umbria Prot. 37/2021 Via PEC 

Egregio Assessore Roberto Morroni
Assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale dell’Umbria Via PEC roberto.morroni@pec.alumbria.it 

Elaborazione del progetto definitivo per la realizzazione di una variante alla E45 nell’ambito territoriale della Regione Umbria nel tratto Madonna del Piano – Collestrada, chiamato anche “Nodino di Perugia”.
Osservazioni sulle considerazioni del Direttore Stefano Nodessi Proietti – Regione Umbria 

L’Assessore Melasecche aveva garantito un confronto sui dati del traco eseguiti da ANAS in epoca scuole chiuse e smart-working, ma nessuno si è voluto confrontare ne ha confutato le nostre osservazioni su quei dati, osservazioni che peraltro dimostrano l’Inutilità del Nodino rispetto al traco da e per Perugia e nella tratta Collestrada Ponte San Giovanni. 

Si è dichiarato e speculato sugli incidenti nelle gallerie del Raccordo Perugia-Bettolle “Non vogliamo avere sulla coscienza i morti per incidenti”, ma ci si dimentica di evidenziare che la stessa ANAS a pag. 20 della sua relazione sui dati di traco (giugno 2021) afferma: “Con il solo scenario 2 (simulazione traffico con il Nodino realizzato), non ci sono modificazioni di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia, sia per mezzi leggeri che pesanti”. 

Abbiamo constatato che quanto sopra non è considerato, mentre si ascolta l’intervento di un Direttore che ha una percezione parziale delle numerosissime e particolari competenze dei suoi tanti uci e/o servizi senza ascoltare chi in materia di VIA e VIncA si occupa tutti i giorni (funzionari/dirigenti Andrea Monsignori e Francesco Grohmann). Ricordiamo che uno degli uci sotto la sua responsabilità (Mobilità e trasporti), su richiesta di chiarimenti del Ministero della Cultura, ha omesso di segnalare che il quadro normativo, rispetto alla VIA del 2003, era mutato con l’istituzione della Zona ZSC (Decreto MATTM del 14 agosto 2014). 

Risulta a noi che VIA e Vinca come tutte le autorizzazioni hanno un tempo di validità (5 anni), e che può essere richiesta una proroga che però non ci risulta essere mai stata avanzata. A distanza poi di quasi 20 anni con l’intervento di nuove e più stringenti normative di salvaguardia e conservazione non vi è alcun dubbio sulla invalidità di qualsiasi parere/autorizzazione precedente. 

Allora ci domandiamo:
Perché ANAS non vuol sottoporre il suo progetto preliminare a nuova VIA e a Valutazione di Incidenza Ambientale VIncA, prima di spendere milioni di Euro per un progetto definitivo che con molta probabilità potrebbe NON essere autorizzato?
L’essere a conoscenza di tali anomalie rende tutti noi, che non segnaliamo, responsabili di eventuale sperpero di denaro pubblico. 

Chiediamo gentilmente pertanto a voi tutti ed in particolare all’Assessore Roberto Morroni, competente per materia, di invocare una nuova VIA e una nuova VIncA preventiva sull’opera (progetto preliminare) prima di assumere qualsiasi decisione in merito alla realizzazione dell’Opera. 

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