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Il direttore della Neurologia della Azienda Ospedaliera di Terni, è stato infatti nominato membro del comitato Scientific Advisory Board (SAG) on Neurology, per la European Medicines Agency (EMA)
Colosimo_EAN Congress 2019 4

Dopo la nomina lo scorso anno a condirettore del panel scientifico sulla malattia di Parkinson e disturbi del movimento della Società Europea di Neurologia (European Academy of Neurology, EAN), un’altra importante nomina a livello continentale è stata assegnata al dr. Carlo Colosimo, direttore della SC di neurologia della Azienda Ospedaliera di Terni. 

È stato infatti nominato membro del comitato Scientific Advisory Board (SAG) on Neurology, per la European Medicines Agency (EMA) con sede ad Amsterdam. L’EMA si occupa come è noto dell’approvazione all’uso e alla messa in commercio di tutti i farmaci a livello dell’Unione Europea.

Il SAG Neurology è un comitato consultivo di 10 esperti scelti nei vari paesi dell’Unione, che coadiuvano l’agenzia nel giudicare sulla qualità o meno delle sperimentazioni cliniche che sono il presupposto per l’approvazione poi dei nuovi farmaci. 

“Sono personalmente molto contento della nomina all’EMA, dice Colosimo, ma devo anche sottolineare che è frutto del lavoro collettivo di tutti i colleghi e del personale sanitario della Neurologia di Terni, che ha reso la nostra città nell’ultimo quinquennio una delle realtà più attive di tutta l’Italia centrale nell’ambito delle sperimentazioni di nuove terapie neurologiche. Al momento abbiamo in corso una quindicina di sperimentazioni, tra quelle attive e quelle in fase di avanzata approvazione. Ricordo i vantaggi che si possono ottenere partecipando a una sperimentazione clinica: permette non solo di aver accesso a nuove terapie prima che esse siano accessibili a molti, ma consente di essere curati da esperti della materia e di partecipare in modo attivo al progresso della ricerca scientifica. Tutto questo infine ha una ricaduta non solo per quei soggetti che sono arruolati nelle singole sperimentazioni farmacologiche, ma per tutti i pazienti che noi vediamo nella pratica clinica quotidiana, perché ci obbliga a mantenere un elevato livello di capacità diagnostica e di cura del tutto simile a quelli dei miglior centri Europei”.

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